È ancora solo un braccio di ferro ma rischia di tramutarsi in un duello all’ultimo sangue e ieri sia Di Maio che la Lega hanno fatto un passo in quella direzione. L’oggetto del contendere è, al solito, la Tav, ma confluiscono su quel nodo anche le altre tensioni accumulatesi nell’ultima settimana: l’autorizzazione a procedere contro Salvini e la recessione ormai conclamata. Sinora il vicepremier a cinque stelle aveva lasciato che a scoprirsi con dichiarazioni ultimative fossero i suoi ministri e sottosegretari. Ieri invece è entrato in partita in prima persona, e con dichiarazioni da ponti bruciati alle spalle: «Finché ci...