L’Italia è terza al mondo per tasso di letalità rispetto ai contagiati da Covid-19 (3,5%), dietro Iran (4,7%) e Messico (9%). Siamo solo un gradino più su del Regno Unito che si ferma al 3,4%, seguito da Indonesia (3%) e Spagna (2,7%). Il dato è stato pubblicato ieri dalla Johns Hopkins University sul proprio sito.

SE PERÒ SI CALCOLA il numero di morti da Covid-19 rispetto agli abitanti dei maggiori paesi, allora scaliamo le posizioni è diventiamo primi al mondo. Nel nostro paese, infatti, risultano 112,35 decessi ogni 100mila abitanti. Seguono la Spagna (104,71), il Regno Unito (100,23), gli Stati Uniti (95,85). Secondo i dati raccolti dall’ateneo Usa, nel mondo i decessi per coronavirus ieri pomeriggio erano pari a 1.677.957 su 75.819.239 casi confermati (ma il numero è in continuo aggiornamento). In termini assoluti, al primo posto per decessi ci sono gli Stati uniti con 313.764, seguiti dal Brasile con 185.650, dall’India con 145.136 e dal Messico con 117.249 morti. Negli Usa ieri sono stati registrati 249.709 nuovi casi di coronavirus, mai così tanti nel paese in un solo giorno.

IN TUTTA EUROPA le vittime del virus sono state oltre 500mila, 67.894 solo in Italia. Subito dietro il Regno Unito con 66.640 e la Francia con 60.345. Secondo l’analisi effettuata dalla Johns Hopkins University, confermata da altri istituti come Worldometers e dall’Oms, l’Italia è tra i 20 paesi più colpiti dal virus in termini di contagi, con il tasso maggiore di decessi in rapporto alla popolazione. Se però si tiene conto degli stati più piccoli, che registrano meno contagi in termini assoluti, al primo posto per morti ogni 100mila abitanti c’è il Belgio mentre l’Italia è quarta dopo Perù e San Marino.

IN ITALIA, infatti, ci sono 112,35 morti di Covid ogni 100mila abitanti, segue la Spagna con 104,71; il Regno Unito con 100,23, gli Usa con 95,85. Più staccate, la Francia (90,08) e soprattutto la Germania (31,06). Ma se nella classifica si inseriscono anche gli stati meno colpiti in termini assoluti, il Belgio balza al primo posto con un tasso di 160,84 seguito da San Marino (159,83) e Perù (115,22).

LA PANDEMIA peserà anche in termini demografici: l’Istat ha calcolato che in Italia la somma di tutte le morti del 2020 porterà a un totale di almeno 700mila decessi, un livello senza precedenti dal 1944, in piena Seconda guerra mondiale. Due mesi fa anche la Germania ha evidenziato che, per la prima volta da 10 anni, la popolazione è in calo. Negli Stati Uniti il numero di decessi da Covid-19 ha superato quello dei militari caduti durante il Secondo conflitto mondiale (291mila). Lancet ha pubblicato uno studio francese da cui risulta che la mortalità da Covid-19 (calcolata sui decessi in rapporto ai contagiati) è piuttosto bassa in confronto alle altre grandi epidemie del passato ma è tripla rispetto a quella dell’influenza stagionale.

TUTTI I PRINCIPALI ISTITUTI tuttavia, inclusa la Johns Hopkins University, nel pubblicare i loro studi sottolineano che i fattori che determinano le differenze fra paesi sono in parte difficili da individuare. Può variare il criterio con cui si attribuisce al virus o no un decesso. In alcuni stati chi è affetto da altre patologie potenzialmente letali non viene considerato morto di Covid-19: è per esempio il caso della Germania. Ancora, la mortalità dei pazienti Covid sale con l’età e la popolazione italiana è fra le più anziane del mondo. Un fattore importante è poi la capacità del sistema sanitario di reggere all’onda pandemica, meno è attrezzato più la mortalità è elevata. Infine, ci sono paesi i cui dati non sono considerati affidabili per l’arretratezza delle strutture burocratiche e sanitarie, o anche per ragioni politiche. In Brasile e in India, ad esempio, stati popolosi e con spazi non urbani molto importanti, si valuta che i numeri della pandemia siano decisamente sottostimati.

LA MORTALITÀ, ha spiegato ieri il fisico Giorgio Sestili commentando il report della Johns Hopkins University, è il numero di morti positivi al virus SarsCoV2 in rapporto alla popolazione e va distinta dalla letalità, che è il numero di morti positivi al virus sulla totalità dei casi positivi registrati: «Una distinzione necessaria per interpretare correttamente i dati, considerando che alcune testate avevano additato l’Italia come prima al mondo per mortalità da Covid. Se in questa classifica è lecito non considerare San Marino, uno stato di 33.964 abitanti con solo 55 decessi, non si può di certo non considerare il Belgio, che invece ha una popolazione di oltre 11milioni di abitanti».