Berlino continua a «tanzen», ballare, sulla scena mediatica dell’espatrio come necessario, inevitabile, che l’ha ormai consacrata come meta del possibile che diventa seduzione. Ma dove finisce la percezione e subentra la realtà? Il mito della città come spazio vuoto, terra di nessuno e di conseguente conquista è stato nel corso degli anni Duemila marketizzato con successo. Questa accezione di spazio si è declinata soprattutto nella geografia del clubbing, dove luoghi dismessi o post industriali sono stati riassorbiti nella produzione culturale e dell’entertainment berlinese. Il clubbing come strumento di analisi sulla Berlino di oggi è la traccia madre del libro Tanz...