«Sono consumato». Così l’imprenditore agrigentino Massimo Campione commentava, non sapendo delle cimici in auto, gli accertamenti della polizia che l’aveva fermato in aeroporto. Nella borsa gli agenti hanno trovato un «libro mastro» con l’indicazione delle mazzette che sarebbero state pagate a tre funzionari pubblici ieri arrestati.

Il particolare è emerso durante la conferenza stampa in cui sono stati illustrati i dettagli dell’indagine shock che terremota il vertice di Rfi, e che svela l’ennesima pagina buia in tema di appalti pubblici.

Tre funzionari devono rispondere dei reati di concussione e di induzione indebita a dare o promettere utilità. I due funzionari del Corpo forestale della Regione siciliana sono stati arrestati con l’accusa di aver preso tangenti per un appalto relativo ai lavori di ammodernamento delle radiocomunicazioni della Forestale. Le intercettazioni delle conversazioni tra i due funzionari della Forestale e l’imprenditore agrigentino avevano insospettito gli inquirenti.

Gli agenti della Mobile lo hanno fermato all’aeroporto «Falcone Borsellino» con un foglio dove c’era un elenco con nomi e cifre. Secondo gli investigatori sarebbero le mazzette pagate per costruire le torrette antincendio in Sicilia. Fra quei nomi risulterebbero riferimenti anche ad esponenti politici su cui la Mobile palermitana continua le indagini. E, a quanto trapela, Campione starebbe collaborando.

«La corruzione ha assunto il carattere di un fenomeno pervasivo che mina la legittimità delle attività economiche, dei procedimenti amministrativi, impedisce la libera concorrenza e danneggia il mercato e i cittadini» ha commentato il procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, sciorinando i particolari dell’operazione. «Eravamo abituati a sequestrare il libro mastro con le richieste di pizzo nelle indagini sulle estorsioni mafiose. Ora ci imbattiamo in un fenomeno corruttivo che usa gli stessi metodi del racket. In questa indagine – ha aggiunto – abbiamo trovato un libro mastro in cui l’imprenditore annotava con puntualità le somme versate per agevolare l’iter amministrativo di una procedura di appalto e per procurarsi favori e intercessioni. L’imprenditore ha avuto la cura di mettere nomi, date e cifre versate».

Il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, dopo aver appreso degli arresti, ha dato mandato alla Regione, in qualità di socio, di chiedere la convocazione dell’assemblea di Ast. Il governo vuol azzerare l’intero consiglio d’amministrzione. «L’azzeramento del Cda – ha spiegato Crocetta – è necessario e Lo Bosco, tra l’altro, era in scadenza di mandato. Nel giro di pochi giorni saranno ricostituiti gli organismi».

Errata Corrige

L’articolo è stato modificato in data 26 ottobre 2023 a tutela del diritto all’oblio richiesto da uno degli interessati