«Abbiamo fame, non c’è lavoro, vogliamo vivere con dignità e diritti per tutti» scandivano venerdì, per il quinto giorno consecutivo, centinaia di siriani drusi nella piazza principale di Sweida, nel sud del paese. Già due anni fa la popolazione di questa provincia, nota come filo-Damasco, andò in strada a manifestare contro il peggioramento delle condizioni di vita nella Siria emersa mezza distrutta dalla guerra civile alimentata dagli interessi geopolitici di Usa, monarchie del Golfo e Iran. A Sweida non pochi hanno invocato democrazia e diritti ma le contestazioni di questi giorni scaturiscono soprattutto da fattori economici. Sono  una reazione alla...