Se si arrivasse fino in fondo, quanto accaduto ieri al ministero dello Sviluppo potrebbe rappresentare una svolta per la vertenza dei call center e fare da apripista anche per la soluzione del caso Almaviva. Intanto sembra essersi risolto il caso Gepin, perché Poste – secondo quanto annunciato dalla viceministra allo Sviluppo Teresa Bellanova – avrebbero finalmente accettato di chiedere ai gestori delle proprie commesse l’applicazione della clausola sociale: i nuovi soggetti assegnatari, cioè, dovranno rilevare tutti i 350 lavoratori impiegati nelle sedi di Roma e Napoli.

«Il viceministro Bellanova – spiega Michele Azzola, segretario nazionale Slc Cgil – ha dichiarato, durante l’incontro sulla vertenza che vede coinvolti i 350 lavoratori di Gepin distribuiti nelle sedi di Napoli e Roma, che ha assunto l’impegno di Poste affinché i soggetti che saranno assegnatari dell’attività oggetto di gara procedano ad assumere tutto il personale sottoposto a procedura di licenziamento, garantendo così il mantenimento dei due siti e gli attuali livelli occupazionali. Appresa la notizia, il folto gruppo di lavoratori presenti sotto la sede del ministero si è lasciato andare “a momenti di commozione e festeggiamento”».

«La vertenza non è ancora chiusa – ha aggiunto Azzola – Si tratta ora di avviare i tavoli con le due aziende cui Poste assegnerà la commessa e verificare che non siano inserite condizioni tali da peggiorare in maniera inaccettabile le condizioni di reddito dei lavoratori». «Il fatto rappresenta un ottimo auspicio per l’altra grande vertenza, Almaviva, per cui ci aspettiamo la convocazione al tavolo istituito presso il Mise per assicurare tranquillità agli oltre 3 mila lavoratori coinvolti».