Nel pallone afflitto dalla pandemia è in corso una guerra a livello mondiale. E’ di poche ore fa la notizia della durissima presa di posizione della Fifa, il massimo organismo calcistico internazionale, contro il progetto della Superlega, il nuovo format che piace ai top club italiani ed europei e all’ECA, l’associazione dei club europei (diretta da Andrea Agnelli, il numero uno della Juventus) che dal 2022 dovrebbe prendere il posto della Champions League. Ovvero, una competizione destinata alle migliori d’Europa, con formula a inviti, che garantirebbe alle squadre partecipanti introiti importanti: secondo Sky News infatti, la banca d’affari statunitense JP Morgan sarebbe pronta a finanziare la Superlega con un prestito da cinque miliardi, che potrebbe essere poi ripagato dagli introiti dei diritti televisivi. Insomma, una torta ricca, mai gradita dalla Fifa, che si è dichiaratamente espressa contro, con esplicita minaccia ai club che intendono partecipare alla Superlega: esclusi dai vari campionati continentali, assenza forzata in occasione di Mondiali ed Europei. In sintesi, stelle come Messi, Cristiano Ronaldo, Neymar potrebbero giocare solo la Superlega e nessun’altra competizione.

UN DURO COLPO, poiché le leggi economiche non scritte del pallone impongono, per una questione di costi e stipendi, che i top player giochino nelle squadre migliori. E su questa frattura difficilmente sanabile tra la Fifa e le parti a favore della Superlega si è seduta al tavolo la pandemia, che sta imponendo una revisione verso il basso dei costi dei club e anche dei premi per le partecipanti sia alla (sinora) ricchissima Champions League con montepremi complessivo da quasi due miliardi di euro e anche per l’Europa League. Gli assegni invece per le partecipanti alla Superlega sarebbero assai più corposi, ma per pochi club, a causa della formula a inviti. E quindi, con la Superlega sarebbe garantito l’accesso per tre rappresentanti fisse dei campionati più importanti d’Europa, ovvero Bundesliga, Liga, Ligue 1, Premier League, Serie A, con spazio per Juventus, Inter e Milan. Quindici posti assegnati in base al ranking europeo e ai risultati centrati nelle coppe negli ultimi anni e cinque in base al piazzamento dell’ultima stagione. Sarebbero irrealizzabili gli exploit dell’Atalanta, a un passo dalle semifinali di Champions League nella scorsa stagione, oppure dell’Ajax finalista due stagioni fa. Insomma, un pallone da ricchi.