Quando suona il contrabbasso o il basso elettrico danza con il suo strumento con una gioia fisica che seduce e contagia immediatamente. La trentaseienne Rosa Brunello ha appena pubblicato il terzo disco della sua formazione Rosa Brunello y Los Fermentos: Shuffle Mode (CAM Jazz). Un cambiamento notevole rispetto ai precedenti album; nella formazione e nella musica: suoni elettrici ed elettronici, jazz e improvvisazione certo, ma anche rock e dub. Con lei ci sono Luca Colussi, batteria, Michele Polga sax e elettronica, Frank De Martino, chitarra elettrica, drum machine ed elettronica.«Per me la una svolta di questo disco è l’elettronica perché in realtà io ho iniziato con il basso elettrico. Quando Frank Martino è entrato nella nuova formazione mi ha spinto alla curiosità facendomi ascoltare tutti questi aggeggi. Allora mi sono procurata un synth e questi nuovi suoni mi hanno spinta a scrivere cose nuove. L’elettronica è un mondo che apre tante nuove finestre».

DAL VIVO il gruppo sprigiona una energia incontenibile ed è un ibrido affascinante. Be Human ha un netto profilo rock, Pure richiama atmosfere afro, White Hair passa da suggestioni progressive a languori ambient. I quattro musicisti sono molto abili a creare ampi spazi dove umori psichedelici e frammenti sonori elettroacustici si stratificano e si dilatano. Il jazz si riprende il corpo.
«È una cosa che è arrivata per un desiderio: a me piace ballare. Non sono una gran ballerina ma mi piace muovermi e se vedo durante un concerto qualcuno che si muove io già sono felice. Mi mancava da anni questa cosa tanto che volevo ritornare a fare reggae come ai miei esordi. Non roots e cose del genere ma mescolandolo ad altre cose. Io e Frank veniamo da quell’ambiente mentre Luca e Michele vengono dal jazz e dunque quello che viene fuori non è jazz, non è reggae, non è rock ma è qualcos’altro».

IL JAZZ al tempo dei sovranismi non si accontenta di fornire un onesto intrattenimento ma rilancia la sua identità critica, libertaria e umanistica. Sul suo profilo facebook Rosa Brunello scrive: music against fascism. «La musica ha un ruolo; io non sono nessuno ma nel momento in cui una o cento persone mi guardano sul palco io sto trasmettendo un messaggio. Allora mi chiedo: che messaggio voglio trasmettere? Soprattutto in questo momento vogliamo provare a mettere in discussione questa realtà? Io non faccio discorsi perché non sono una grande oratrice ma quando suono cerco lì il messaggio. La musica è la prima cosa che arriva e spero, con quello che faccio, di prendere posizione. Sono molto incazzata con quello che sta succedendo!».