Fra le rare sale, sparse in tutti gli Stati uniti, che ospiteranno l’edizione «ibrida» del Sundance 2021 (28 gennaio – 3 febbraio), avrebbero dovuto esserci anche dei drive-in allestiti nell’area di Los Angeles: un progetto annullato dopo l’impennata di contagi in California, che lunedì scorso riportava 39.194 nuovi casi. «In considerazione della situazione generale della salute pubblica nella zona di Los Angeles e della diffusione del virus, delle linee guida sanitarie, e della crisi che il sistema ospedaliero sta affrontando, sposteremo le proiezioni programmate nei drive-in sulla nostra piattaforma online» – ha comunicato il Festival, che non sembra escludere la possibilità che la California non sia l’unico Stato in cui le proiezioni del Sundance verranno «revocate» e spostate sul web: i luoghi dove gli assembramenti «sono sconsigliabili si uniranno anch’essi a noi online».
Gli organizzatori cercano di alleviare l’amarezza per le (poche) occasioni di incontro ulteriormente decimate dalla pandemia spiegando che comunque la piattaforma del Sundance era stata immaginata come il «cuore pulsante» del Festival ai tempi della pandemia: «Abbiamo costruito la piattaforma digitale in modo che gli spettatori online possano prendere parte alle proiezioni di tutto il programma, alle anteprime e agli incontri con gli artisti e i registi».

IL SUNDANCE non è l’unico ad aver dovuto interrompere i lavori in California: in seguito all’appello del Dipartimento della salute della Contea di Los Angeles molte produzioni si sono fermate e sindacati come Sag-Aftra e Producers Guild of America hanno raccomandato una sospensione del lavoro in presenza sui set cinematografici e televisivi – anche di programmi come il Jimmy Kimmel Live che ha ripreso in streaming dalla casa del conduttore – finché le autorità di salute pubblica non riterranno che sia sicuro tornare a lavoro.