Il quartiere smentisce la questura. Ieri gli attivisti si sono messi in strada con tanto di telecamera per raccogliere le testimonianze sulla carica di martedì pomeriggio della polizia contro i collettivi universitari a via San Sebastiano, a due passi dal Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli dove era in visita il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza. Chi lavora nelle botteghe della zona o frequenta piazza Bellini racconta che la presunta sassaiola denunciata dalla questura si riassume in un tutore dell’ordine che raccoglie un sampietrino, alla base di un palo staccato da terra, da usare come ipotetica prova di un lancio che nessuno ha visto. «Una carica a freddo», raccontano tutti, persino le signore affacciate dai balconi hanno urlato contro una violenza inutile con tanto di manganello. La zona militarizzata dalle 14, addirittura sono stati chiesti i documenti a due docenti francesi del conservatorio «la polizia credeva fossero dei provocatori», racconta chi era all’interno.

[do action=”citazione”]A gestire la piazza il vicequestore Maurizio Fiorillo, che al G8 di Genova dirigeva il reparto tra via Tolemaide e piazza Alimonda[/do]

Spintoni e mani addosso a un giornalista, Carlo Maria Alfarano di Napoli Urban Blog, a cui è stata sequestrata la telecamera e persino il tesserino dell’ordine; li ha riavuti dopo una ventina di minuti solo per l’intervento di Assostampa, con Lucia Licciardi. Ieri sono arrivate le proteste dell’Ordine dei giornalisti, del sindacato dei fotoreporter e videoperatori napoletani e dal Coordinamento giornalisti precari della Campania. Ma chi ha gestito la piazza? Lo stesso che ha sequestrato la videocamera, il vicequestore Maurizio Fiorillo. Un nome che conoscono bene quelli che hanno seguito le vicende del G8 di Genova. Fiorillo dirigeva il reparto posizionato tra via Tolemaide e piazza Alimonda, non lontano dal defender da cui partì il proiettile che uccise Carlo Giuliani. Il vicequestore fu tra quelli che occuparono la piazza subito dopo lo sparo.

Al processo ha dichiarato di non ricordare quasi niente, l’unico agente di quelli impiegati nel corso del G8 a non aver presentato una relazione di servizio. Talmente frastornato da trovarsi accanto al corpo e non accorgersi che qualcuno ne colpiva la testa con un sasso quando era già a terra per il colpo di pistola. Non si accorge neppure che la polizia si getta addosso al fotografo Eligio Paoni, il primo a riprendere Carlo Giuliani senza vita. Un’aggressione così violenta da provocargli ferite alla testa e la mano fratturata (distrutta la macchina fotografica) dopo averlo sporto col viso su Carlo a scopo intimidatorio. Da allora, il vicequestore è stato dislocato nell’hinterland partenopeo, prima a Giugliano poi a Ischia, adesso è di nuovo in città. Fiorillo è iscritto al Sap, il sindacato di destra della polizia, come il questore Nicola Izzo che gestì il Global Forum partenopeo del 2001, dove vennero massacrati i manifestanti, prove generali del G8 di Genova. A Napoli martedì non è successo niente di così drammatico, però la questura ha diffuso la notizia di una sassaiola che nessuno ha visto e un videoreporter è stato aggredito.