Oggi eravate in terrore sulla filastrocca degli indiani Cucù. Prima di sentire se l’avete studiata, mi spiegate di cosa parla? «La filastrocca parla di una tribù di indiani: maschi e femmine, uomini e donne». «Ha le rime». Avete fatto i disegni di tutti i personaggi? Scrivendoci sotto il nome come avevo chiesto?

«Sì, l’indiamo cuore raccoglie le more. Ma a me piace più l’indiamo fuoco che accende il fuoco con i bastoncini». «Poi c’è una indiana che si chiama Cuoio che accoglie le more. Anche se il nome, Cuoio, per me il nome Cuoio non sembra tanto da donna». «Anche a me, è un nome da uomo, infatti si dice il Cuoio, non la Cuoio». «No, vCuoio è l’indizione che fa lo stregone. Invece la femmina si chiama Scuola». «Era bellissima e anche utile come poesia…»

Gli ultimi due versi di questa filastrocca di Gianni Rodari li ricordate? «Sì. Sono… Se li scrivi con la Q ride tutta la tribù. Bravissimo. Adesso vi chiedo: avete capito perché ridono tutti? «Per fare rima». «No, perché queste parole si scrivono senza la Q di quadro, a ma la C di cane». «Se non tutti ridevano e a loro non piaceva. Lo prendevano in giro». «Così non ride nessuno e tutti piangono o tengono la testa bassa, triste».

«Sono tutte delle eccezioni». «Cosa vuol dire?» «L’altra volte il maestro ce lo ha spiegato: perché invece della Q loro hanno CU». «Ma perché?» «Prima di CU o di Q c’è una S, la prima lettera della parola. Allora tu devi fati la domanda: prima di CU o di QU c’è una consonante o una vocale. Allora tu vedi che c’è una consonante, non una vocali, perciò scuola si dovrebbe scrivere con la Q. Invece noi la scriviamo ugualmente con la CU. Anche se la regola dice il contrario. Perché è una eccezione».

«Vuol dire che queste parole sono… Vanno contro la legge di CU e del CQU». Invece la parola ACQUA e anche la parola INQUILINO e ACQUISTO e tutte le parole che c’è in mezzo l’ACQUA, come per esempio subacqueo, non ci vuole solo la C o il QU ma tutte e due. Infatti scuola si scrive così: con il CQU». Avete detto che ci sono delle rime. Me le trovate e mi dite cosa sono?

«Perché finiscono nello stesso modo». «Allora, bisogna sapere prima di tutto che le righe delle filastrocche si chiamano versi, non righe come quelle che scriviamo e ci sono sul quaderno. Si chiamano così perché…. Non lo so «. «Forse perché non vanno fino in fondo alla riga». «Cuoio che faceva lo stregone. Anche la figura a me faceva ridere» «Gli stregoni erano delle specie di dottori del passato degli indiani. Tu facevano passare la malattuia» «Poi la danza della pioggia, se danzavano intorno al totem, facevano venire la pioggia per far crescere le piante e cibarsi». «Poi gli indiani facevano anche la danza della pioggia e c’era anche il totem».

«Sotto la poesia c’è scritto Gianni Rodari perché è stato lui a inventarla.» «E’ utile perché così impari come si scrivono le parole». «I versi sono le righe e le rime sono le parole alla fine delle ultima parola della riga. Se si assomigliano o finiscono uguale o con lo stesso suono sono rime: cuore/amore, indianone/stregone». «Poi indiana/lana. Cuoco/fuoco». «Sono rime baciate perché vicine come se si baciano. Altrimenti se erano lontane, alternate». «Anche tribù/cucù fanno rima baciata». «Il totem io lo so cosa è! È una specie di…. Una specie di scultura com tante facce che per loro era come una dio, come una croce, però con gente facce, non una sola faccia».

Avete fatto fatica a impararla a memoria? Come avete fatto? «Un po’ alla volta». Non è stato facile. Per me è stato facilissimo». «Io non ci sono riuscita. Era troppo lunga, maestra. Anche la mia mamma ha detto che era troppo luna. Allora me ne ha fatto imparare solo metà, va bene? Anche papà ha detto che andava bene solo metà, vero maestro? Che andava bene anche per te». «Non era troppo lunga ma corta, abbastanza corta. Allora è stato più facile» Per me è stato facile perché per me tutte le filastrocche in rima, con la rima baciata, specialmente, per me sono più importanti ed è più facile impararle bene a memoria e per me è anche da grandi perché ti sembra di essere un attore».