Ora mi piacerebbe che provaste insieme a spiegarmi se avete capito la regola della H che vi ho spiegato in questi giorni. Quando ci vuole. Quando non ci vuole. Quando è davanti o dietro…
«Allora, io ho capito che quando c’è Oh, che c’è prima la O e dopo la H, allora è come una esclamazione, è una esclamazione. Come Che bello! Che dopo ci vuole l’esclamazione». «Invece il punto interrogativo si può chiamare anche… Si può chiamare anche punto di domanda perchè quando lo metti fai una domanda, non una risposta». «Però non c’è solo Oh! ma c’è anche Ah! e anche Ahi! quando ti fai male. Sono tutti punti esclamativi. Se sono punti esclamativi si capisce perché è una esclamazione e allora ci vuole la H dopo la O. Oppure… Oppure dopo al a. Oppure…. Oppure in mezzo tra la A e la I. Come Ahi!» «Però c’è anche hanno che ci vuole la h!»

Invece quando la H è davanti?
«Io lo so! Quando è il verbo avere. Come avere sonno. E’ il verbo avere. Allora ci vuole la H davanti alla a. Perchè è il verbo avere». «Io ho, tu hai, lui ha, noi….» «Però con abbiamo non ci vuole la H». «Per me è difficile perché io non capisco mai se la H è davanti o dietro…» «Ma quando dico ho parlato, vuol dire avere parlare, cioè, no, avere parlato, allora in avere ci vuole la h, ci vuole ho parlato». «Se c’è l’esclamazione ci vuole la h dopo. Se invece c’è il verbo avere ci vuole davanti. Tu ci hai insegnato così». «Hai mangiato, per esempio. Vuol dire: avere mangiato». «Anche se dico ho una palla, ci vuole la H. Perché è sempre il verbo avere». «Anche hanno, ci vuole. Perché anche hanno è sempre il verbo avere». «Invece se non metti hanno, se non metti davanti la H, sono quando compi gli anni». «Sì. Trecentosessantacinque giorni. Un anno. Dodici mesi. E’ proprio l’anno di quando un bambino ha solo un anno. Oppure quando cresce dici anni perché non ne ha solo uno».

Bene, adesso vi rimane da spiegarmi quando non ci vuole la H.
«Ah, quando non è niente?» «Quando è un anno. Lo abbiamo già detto, maestro. I dodici mesi».

Ma io dico o, a e ai senza la H nè davanti nè dietro….
«Ah, io lo so! Quando…. Quando… Per esempio, se tu devi scegliere… Gioco a lupo o a un altro gioco?» «A guardie e ladri, per esempio». «Bianco o nero? Quando c’è una scelta non ci vuole la H nè davanti nè di dietro. Va bene così. Senza niente». «Per me la H non è difficile». «Invece la a è diversa. La a senza H, dico. Non è una scelta. Ma quando tu…. Cioè, se tu dici vado a Milano, non ci vuole la H. Non ci vuole perché non è il verbo avere e neppure una esclamazione. Perché alla fine non c’è una esclamazione ma solo un punto e basta. Un puntino». «Vuol dire come c’è scritto sullo schema: dove vai, per esempio. Oppure…. Per esempio, a scuola. Non ci vuole la H. Come a Milano. Non ci vuole». «Anche a chi. Se io dico…. Per esempio, io ti presto una matita a te, della a non ha bisogno di una H nè davanti nè dietro». «Io un po’ mi sembra che ho capito e un po’ mi sembra che non ho capito…» «Ma è facile». «Quelle del verbo avere sono facili. Però io mi confondo….»

Allora, bambini, questa cosa della H sembra facile ma è molto difficile…. Anzi, difficilissima. Lo sapete che tanti grandi la sbagliano? Tanti adulti? Anche se sono adulti? Forse anche i vostri genitori delle volte la sbagliano… Però non dovete preoccuparvi perché ho visto che avete capito… E poi siete in seconda. E questa è una cosa che fare e rifaremo anche in terza, quarta, quinta. E in quinta sarete capaci tutti di scrivere benissimo… Adesso è importante solo che sapete quando ci vuole la H del verbo avere.

Mi provate a fare delle frasi dove ci vuole?
«Ho portato». «Hai giocato». «Mi hai preso». «Hanno vinto la partita». «Hanno fatto una corsa molto lunga». «Hai comprato… Anzi, ho comprato un gelato». «Io ho fame». «Hai rotto il mio giro». «Hai dato un calcio alla palla ci vuole la H». «Ho male alla pancia». «Hanno freddo».