Oggi parliamo del capo: quello che comanda di più. Ma prima di tutto voglio sapere se sapete cosa vuol dire comandare.
«Vuol dire chi decide i giochi». «Vuol dire. Comandare è quello che ha ragione». «Non è vero, delle volte non ha ragione». «Chi comanda, per me, è quello che è più severo». «Chi comanda sceglie cosa bisogna fare e gli altri che non comandano devnono ubbidire». «Un comandante è un generale e gli altri sono soldati che devono fare quello che lui dice». «Il capo è come un capo indiano, il più importante, che cioè tutti devono rispettarlo e ubbidire a lui». «Comandare vuol dire far fare a tutti quello che vuole lui».

E il contrario di comandare sapete cosa è?
«Il contrario. No, non lo so». «Mi sembra che è quando non decide nessuno, non comanda nessuno. E tutti così fanno quello che vogliono». «Il contrario è quando c’è confusione». «Il contrario di comandare è quando si decide tutti insieme che gioco fare. Si alza la mano. Se in tanti vogliono fare quel gioco, si fa quel gioco». «Ma anche quello è come comandare!». «Sì, però comandano in due, tre, in tanti, non uno solo».

Voglio chiedervi se, secondo voi, nelle vostre famiglie, per voi, c’è qualcuno che comanda di più o comandano tutti uguali.
«Per me no, perché comandano il papà e la mamma, perché noi siamo bambini». «Comanda di più la mamma perché se si arrabbia fa gli urli più forte». «Comanda di più la mamma perché poi è lei che fa da mangiare». «Comandano tutti e due insieme perché sono alti uguale, invece i figli sono più bassi«. «A casa mia mi sembra che comanda di più mio padre perché lui lavora, invece mia mamma non lavora». «Anche per me comandano tutti e due insieme il mio papà e la mia mamma perché io vedo che loro delle volte si mettono d’accordo a decidere cosa bisogna fare». «Per me è la mamma che comanda perché lei che ci chiama a tavola per mangiare».

E a scuola, secondo voi, comanda di più la maestro o io che sono il maestro? O tutti e due insieme? E perché?
«Comandi di più tu perché sei un maschio». «Per me no, comanda un po’ più la maestra. Perché lei è più buona, ma quando si arrabbia urla più forte». «Poi la maestra si arrabbia moltissimo». «Per me tu, perché ci dai anche delle multe, delle punizioni, non ci fai giocare alla ricreazione o nell’interscuola se non facciamo i bravi…». «A me sembra che comandate tutti e due. Perché lei comanda quando è lei che ci insegna, tu invece comandi quando lei non c’è e in aula insegni tu». «Anche a me sembra che comandate tutti e due perché io ho visto che vi mettete insieme a decidere cosa fare e dopo tu ce lo dici oppure la maestra, però avete scelto insieme, mi sembra».

E tra bambini, c’è qualcuno che comanda più degli altri o no? E se c’è, come vi trovate con chi comanda?
«Sì, c’è, dei maschi, delle femmine. Io però non mi trovo bene perché vogliono sempre comandare loro anche se loro non sono grandi». «Anche a me non piace se comanda sempre qualcuno perché poi noi siamo tutti bambini». «Certe volte comandano i maschi, certe volte le femmine. Dipende».