Un’iniziativa speciale per ricordare Massimo Bordin a due anni dalla morte. Ieri la sua radio, Radio Radicale, ha annunciato la nascita di un “archivio Bordin” che sarà disponibile per tutti gratuitamente online dal prossimo 24 aprile. Nell’archivio saranno consultabili le circa novemila pagine dei taccuini dell’ex direttore di Radio Radicale, molto spesso collegati attraverso link alle trasmissioni alle quali si riferiscono gli appunti o alla registrazione degli eventi dai quali traggono origine. «Nell’archivio di Radio Radicale – ha detto il direttore Alessio Falconio – abbiamo la fortuna di avere migliaia e migliaia di registrazioni di Bordin, adesso mettiamo a disposizione anche i “lavori preparatori”, quello che Massimo faceva prima di andare in onda». L’archivio è stato curato da Andrea Mauri (e dalla società specializzata Hyperborea) che ha dato qualche indicazione sulla vastità dell’opera: «Undici metri lineari di appunti, per un totale di 86 tra faldoni, scatole e cartelle e 835 fascicoli». Un’enorme mole di materiale, per catalogarla c’è stato bisogno di un anno di lavoro. Bordin del resto ha seguito con eccezionale meticolosità avvenimenti, soprattutto politici e giudiziari, dal 1975 fino a pochi giorni prima della sua morte, nel 2019. Una parte dell’archivio sarà dedicata agli appunti sulle riunioni della Commissione P2. Per la sua memoria e per la sua precisione nel ricostruire fatti e fattacci della storia d’Italia, Massimo Bordin era considerato da colleghi e ascoltatori quasi un archivio vivente. Grazie alla sua radio in qualche modo continuerà a esserlo.