Lo studio Ghibli creato dal maestro dell’animazione Hayao Miyazaki (che ha annunciato lo scorso anno il suo ritiro come regista), non chiude né abbandona la produzione di film, ma si prende «una breve pausa» per capire «cosa fare in futuro». Una decisione che in ogni caso conferma la crisi della casa di produzione che ha dovuto far fronte negli ultimi anni a pesanti perdite sul fronte economico. A spiegare le decisioni del gruppo, Toshio Suzuki, per anni presidente (fino al 2008) e anima produttiva dello studio, e ora suo general manager, che in un’intervista alla tv nipponica Mbs, ha detto: «Il ritiro di Miyazaki è stato molto significativo. Uno stop definitivo alla produzione è una possibilità che si sta valutando». Ma per ora, ha precisato il general manager, si procederà con una «ristrutturazione» nell’ottica della generazione futura. «Riguardo il futuro dello Studio, non è impossibile pensare di continuare a produrre (film) per sempre – ha detto Suzuki -. Ma ci prenderemo una piccola pausa per considerare in che direzione andare da qui». La casa d’animazione, fondata da Miyazaki nel 1985 ha prodotto decine di titoli di grande successo in tutto il mondo. L’ultimo film realizzato dalla Ghibli, «Omoide no Marnie» di Hiromasa Yonebayashi (2014), è uscito in Giappone lo scorso 19 luglio.