Di giorno, Christine Reade divide il suo tempo tra i corsi di legge e l’internship in uno studio di superavvocati per grossi giri d’affari; di sera, assume il nome più romanzesco di Chelsea e guadagna mille dollari a cliente come call girl. L’intuizione speciale dell’ipnotica nuova serie prodotta da Steven Soderbergh per Starz (in Italia va in onda dallo scorso 11 aprile su Infinity) è che Christine/Chelsea partecipa di entrambe le vite con la stessa dedizione e la stessa magnetica, inesorabile, opacità. Aldilà della premessa erotico/politica, dell’intrigo drammatico (minimo,) del mondo lussuoso in cui è ambientata, e degli intricati labirinti di vetro attraverso cui si scompongono le immagini patinate, The Girlfriend Experience è lo studio al microscopio di un personaggio che, più diventa inafferrabile, più hai voglia di guardarlo. Un oggetto sfrontatamente in bilico tra la nozione alta del romanzo di formazione e il pornosoft piccolo borghese di The Red Shoes Diaries.

Prendendo come punto di partenza il titolo del suo film ambientato sullo sfondo del crack economico del 2008, come filtrato dallo sguardo di una escort di lusso newyorkese, il regista di Magic Mike ha messo il resto nelle mani di Lodge Kerrigan e Amy Seimitz, che co-firmano la sceneggiatura e dividono al cinquanta per cento la regia dei 13 episodi di mezz’ora della serie, di cui è già in cantiere una seconda stagione. Kerrigan che ha ambientato interi film (Clean, Shaven e Kean, già prodotto da Soderbergh) dentro la testa di un personaggio filmandone con precisione clinica le patologie, è l’uomo ideale per l’approccio cerebrale, distante, di Girlfriend. Seimitz, una nota attrice indie (è apparsa, tra gli altri, in film di Joe Swamberg,

Ti West e Lena Dunham, e ha un ruolo anche qui), ha esordito come sceneggiatrice/regista di lungometraggio nel 2013, con Sun Don’t Shine, un road movie con cadavere nel baule, co-interpretato da Kate Lyn Sheil, che ha una parte in questa serie. I due autori condividono uno stesso direttore della fotografia, Steven Meizler, ma hanno montatori diversi, e anche due compositori: l’attore/regista Shane Carruth firma la colonna sonora elettronica degli episodi di Seimitz, mentre Kerrigan ha affidato i suoi a David Paterson. Il che fa sì che la serie rifletta, allo stesso tempo, una forte coerenza visiva e due marche stilistiche, due occhi/voci riconoscibili e diverse.

Al cuore della storia, e praticamente di ogni immagine, di The Girlfriend Experience è Riley Keough, che arriva al ruolo di Christine dopo aver fatto la stripper in Magic Mike, un’apparizione in Mad Max: Fury Road e avvolta dal carisma che si associa al Dna del nonno Elvis Presley (è la figlia maggiore di Lisa-Marie).

Già quando la incontriamo, tra le classi di legge che segue giudiziosamente, le interviste per aggiudicarsi uno stage da avvocati importanti, o mentre cerca casa, Christine elude lo stereotipo della giovane ingenua che deve farsi strada in un mondo spietato, ma anche quello della carrierista rampante. Il suoi movimenti sono lenti, studiati con apparente indifferenza, gli occhi assorbono tutto quello che le succede davanti ma rivelano molto poco. È lei, al bar, che suggerisce a un giovane sconosciuto di salire in camera da lui e fare sesso. Con la stessa distaccata naturalezza, si riveste e se ne va, perché il mattino dopo ha lezione presto. Quando una sua compagna di scuola (Kate Lyn Sheil) la invita per una double date con un uomo sposato che sta frequentando da un po’ di tempo, Christine acconsente, e non pare assolutamente scioccata quando scopre che –nel caso le interessasse- la double date potrebbe includere una transazione di denaro.

Un locale elegante, grossi calici di costoso vino rosso, conversazione intelligente, prima di finire in un amplesso, la girlfriend experience prevede un rituale «di qualità». Mentre, più tradizionalmente, la sua compagna lo pratica per far quadrare i conti e perché è un po’ insicura, Christine sembra provarci gusto. Il suo è un gioco di controllo, che cresce a ogni incontro. Un cliente che vede più volte la paragonerà al serial killer Ted Bundy. Al critico televisivo Matt Zoller Seitz ha ricordato la Catherine Deneuve di Bella di giorno, ma anche Robert De Niro in Taxi Driver. Mentre Steven Soderbergh, nella cui filmografia la riflessione sul corpo è diventata sempre più importante, ha definito Christine una specie di Supereroe che, poco a poco, sta imparando a usare la straordinaria forza dei suoi poteri. Questa stagione di The Girlfriend Experience e ambientata a Chicago. Per la prossima sono previsti luoghi e personaggi diversi.