Visioni

Strazio di vite che non trovano le giuste parole

Strazio di vite che non trovano le giuste parolescena da «Quasi niente» – foto di Claudia Pawiesky

A teatro Ultima replica stasera all'Argentina per «Quasi niente», scritto da Daria Deflorian e Antonio Tagliarini

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 13 ottobre 2018

Il sipario è aperto, ma un’altra parete velata nel punto del «fondale» prova a nascondere le cinque figure che si manifesteranno sul palcoscenico dell’Argentina. Una sfocatura di immagine che subito richiama i fotogrammi iniziali di Deserto rosso, il film di Antonioni preso a pretesto, sminuzzato e interiorizzato da Daria Deflorian e Antonio Tagliarini per raccontare la mortificazione della realtà: allontanata e negata, resa intangibile, irrappresentabile in questo nostro presente immodificabile. Un’iperbole di sottrazioni e appiattimenti per lasciare Quasi niente (in scena fino al 14 ottobre), dentro un quotidiano gonfio di aneliti e insicurezze. In un quadro macchiato di un verde e un ocra pastello scuro, si procede per frammenti monologanti e rivelatori che sfociano in brevi dialoghi. E nello sforzo di trovare le parole, per dirlo allo spettatore quello strazio del vivere, il gioco diventa meta teatrale e ironico per mezzo di Monica Piseddu che fa Giuliana, strizzando l’occhio a Monica Vitti, ma allontanandosene con la consapevolezza e il disincanto rassegnato di un oggi senza speranza.

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