In molti si sono interessati all’intreccio tra architettura e ideologia e, di conseguenza, ai linguaggi spesi per rappresentare autorità e poteri. Negli ultimi tempi, il dibattito si è concentrato sugli aspetti etici del mestiere dell’architetto e sul suo ruolo dipendente ad assecondare le richieste del capitale finanziario attraverso edifici originali per spettacolarità e stravaganza. Sul tema è intervenuto di recente anche Salvatore Settis (Sole24Ore, 7 settembre) riconoscendo a Rem Koolhaas, direttore dell’ultima Biennale, un contributo importante per difendere l’architettura dalle deviazioni neoliberiste, ricomponendo l’ormai sfilacciato filo che dal Movimento Moderno la tiene unita alla democrazia, ai diritti e alla società....