I bombardamenti aerei devastavano la Striscia di Gaza già da dieci giorni e quel 16 luglio dello scorso anno non si parlava d’altro che dell’inizio dell’offensiva di terra che le forze armate israeliane davano per imminente. Ma era anche estate e faceva caldo, tanto. Alcuni bambini, cugini e fratelli della famiglia Bakr, avevano deciso di trascorrere quella giornata al mare tirando calci a un pallone e facendo qualche tuffo. Anche per dimenticare la strage che giorno dopo giorno insaguinava la Striscia. Si sentivano al sicuro sulla spiaggia di Gaza city, protetti dagli edifici degli hotel pieni di giornalisti stranieri. Nulla...