Dodici morti, vittime della caduta di alberi, delle mareggiate e delle piene dei fiumi, e centinaia di feriti. Almeno 10mila interventi dei Vigili del fuoco, aiutati in più di un’occasione anche da reparti dell’Esercito. Danni per centinaia di milioni, con l’acqua alta record toccata in Laguna a Venezia che ha provocato danni gravi anche alla Basilica di San Marco. E’ un bollettino da calamità quello, purtroppo in costante aggiornamento, legato alla violentissima perturbazione che da lunedì sta imperversando specialmente in Liguria, Toscana e Lazio, e che nel complesso ha interessato almeno una decina di regioni.

A provocare i disastri un profondo, e inconsueto, vortice depressionario ad ovest della Sardegna, che si è poi progressivamente spostato verso nord-est, centrandosi sul mar Ligure. L’effetto più visibile è stato quello del vento, di scirocco, che è soffiato con raffiche fino a 100, 120 chilometri orari. “Una tempesta perfetta”, ha sintetizzato il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli.

Le fortissime mareggiate hanno provocato danni ingentissimi a strade e infrastrutture, specialmente in Liguria e Toscana. A Rapallo oltre la metà dei 390 yacht ormeggiati nel porto sono stati distrutti dopo la rottura di una diga colpita da onde alte fino a dieci metri. A Savona più di mille automobili, fra cui molte Maserati, sono bruciate nell’incendio causato da un cortocircuito nel terminal auto al porto, durante la mareggiata.

Gli interventi del Vigili del fuoco hanno riguardato soprattutto alberi sradicati, rami spezzati, tetti divelti, smottamenti e allagamenti. Preoccupano le piene dei fiumi: dal Piave al Po, che è al livello di guardia a valle della confluenza con il Sesia, fino all’Adige. Purtroppo le previsioni dicono che già oggi, e soprattutto domani, una nuova perturbazione proveniente dalla penisola iberica interesserà l’Italia.