Bob Stroger è forse nome meno noto ai più, ma rappresenta realmente la leggenda del Chicago Blues. Basti sapere che a quindici anni di età, ovvero nel 1955, lascia il nativo Missouri e si trasferisce nel South Side della Windy City. Da quel momento in poi, la sua romanzesca vita sintetizzata all’osso ci racconta che con il fedele basso tra le mani suona con tutti i nomi più altisonanti del blues di quelle parti.

E se oggi arriva a pubblicare un disco con una band di gran talento, The Headcutters, non bisogna sorprendersi se questi ultimi provengano dal Brasile. Perché il blues fuori dal territorio statunitense ha percorso strade inattese. Ed una di queste negli ultimi anni ha condotto il bluesman, fin dalle parti dello stato di Santa Catarina nel sud del paese, a circa cento chilometri da Florianópolis.

Stroger oltre che allo strumento, in questa occasione sorprende ulteriormente alla voce. Vellutato ed avvolgente al punto tale da rammentare più di una volta Slim Harpo, l’artista afroamericano lascia basiti per la capacità di generare feeling ed intensità. Il vertice lo si raggiunge, grazie anche alla presenza dell’ottimo pianista Luciano Leães, in Pretty Girl e I’m A Busy Man.