Ottanta giorni per percorrere 2.421 chilometri. Questo è il tempo che si è dato l’attore greco Agis Emmanouil, 52 anni, per percorrere di corsa la distanza che divide Atene da Glasgow. L’obiettivo è giungere nella città scozzese in occasione di Cop 26 – la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici – che si terrà dall’1 al 12 novembre prossimi. Una maratona contro il tempo come quella in atto per difendere il pianeta dai cambiamenti climatici. Partito dalla capitale greca l’11 agosto, si è poi imbarcato a Patrasso per giungere in Italia, a Venezia, il 17 agosto. Da qui ha proseguito facendo tappa in diverse città italiane, tra le quali Padova, Vicenza, Verona, Brescia, Bergamo, Novara, Santhià (Vercelli) e Torino, dove ha incontrato cittadini e associazioni che lottano per la difesa dell’ambiente. Ora è in Francia e poi sarà la volta di Belgio, Olanda, dove si imbarcherà, a Rotterdam, verso l’Inghilterra, e infine in Scozia a Glasgow. L’arrivo è previsto per il primo novembre.

Emmanouil, perché hai scelto la maratona?

Perché preferisco agire piuttosto che parlare. Sulla questione climatica è troppo tardi per limitarsi a parlare, è tempo di agire. Tutti noi dobbiamo agire, collettivamente e individualmente. Ho deciso di mettermi in gioco per intero, non voglio solo metterci la faccia, fare belle dichiarazioni d’intenti regalando il mio sorriso a una telecamera. Il mio messaggio è che la nostra è una corsa contro il tempo e non ci resta che correre. Quale modo migliore di dirlo c’è se non cominciare a farlo in prima persona, contando sulle forze del corpo fisico e la determinazione dello spirito?.

Che motivo c’è dietro la tua decisione di iniziare la maratona da Pnyx, collina di Atene situata a ovest dell’Acropoli, e non piuttosto dalla sede del Parlamento greco?

Rispetto le istituzioni, ma l’Acropoli e ciò che rappresenta è un’ispirazione superiore. Partire dal Parlamento greco avrebbe dato alla maratona il carattere della protesta, mentre con la mia corsa voglio far prevalere la proposta sulla protesta, l’azione positiva alla re-azione per negazione. Non sono contro qualcuno, ma contro l’ingiustizia e la degenerazione dilagante. I principi e i valori essenziali sono in poche persone che stanno però dappertutto, trasversalmente. Di contro anche l’alterazione dei valori e dei principi è ovunque. Dobbiamo unirci, questo voglio dire con la mia azione sul cambiamento climatico. La società deve maturare, prendere coscienza che il problema ci riguarda tutti prima di soccombere al male costituito dal prevalere degli interessi individuali e privati su quelli collettivi, sociali e ambientali.

Attraversando il nord Italia ti sei fermato in molte città per raccogliere le istanze di cittadini e associazioni che si battono per la difesa dell’ambiente. Che idea ti sei fatto del nostro paese?

Le questioni in Italia sono le stesse della Grecia e nel resto del mondo. Il nodo sta sempre nel conflitto tra chi ha il potere e la popolazione che chiede di vivere meglio in un ambiente sano. A 52 anni so cos’è il potere, non l’ho mai voluto anche se ho avuto più di un’offerta in questo senso. Ma, se avesse la possibilità di stare dall’altra parte, chi è fuori dal potere farebbe qualcosa di diverso? La storia ci dice di no. Sembra inconcepibile che l’uomo sparisca eppure non è da escludersi, è certo invece che l’umanità può cambiare solo se subisce uno shock ed è quello che sta accadendo anche se facciamo finta che non sia vero. Finché continuiamo a fare gli struzzi il nostro debito con il pianeta aumenta ed è inevitabile che a un certo punto ci presenti il conto e se non interveniamo il prezzo sarà la nostra stessa sopravvivenza.

Tra le tante sollecitazioni cha hai ricevuto, qual è quella che più hai fatto tua?

Naturalmente i messaggi da Venezia. È una città che è un indicatore globale delle sfide del cambiamento climatico. Anche da Milano, che ha un inquinamento atmosferico molto alto. È scioccante che l’inquinamento atmosferico uccida ogni anno il doppio delle persone che il Covid uccide in un anno e mezzo e che pochi siano impegnati sulla questione. Ho con me una piccola macchina del mio amico Andrea Bonetti che misura l’inquinamento atmosferico e alla fine dell’attraversamento di ogni paese presentiamo un rapporto. Tra poco presenteremo anche quello del nord Italia. Posso però anticipare che in alcune zone della pianura padana l’inquinamento è veramente pericoloso.

Dove è possibile leggere questi dati?

Li potrete vedere sul sito internet: https://cleanairingreece.org/2021/08/17/daily-air-quality-measurements-along-agis-emmanouils-2421km-climate-run-from-athens-to-glasgow-part-1-greece/.

Chi ti sostiene, anche economicamente, in questo lungo viaggio?

Per il mio progetto ho ricevuto l’appoggio di associazioni, istituzioni e altre aziende o privati grazie al crowdfunding, ma nessuna sponsorizzazione in senso tradizionale. Anche le compagnie di navigazione o turistiche mi hanno sostenuto, ognuna come ha potuto con sconti, biglietti e altro. Poi ho l’appoggio degli abitanti dei luoghi che ho attraversato e che mi hanno accolto nelle loro case.

Cosa chiedi ai potenti della Terra che si riuniranno a Glasgow per Cop26?

Inutile chiedere qualcosa a chi so che non può darla, sarebbe come chiedere a un fumatore di smettere di fumare. Finché nel mondo muore anche un solo bambino per mancanza di cibo o acqua, mentre altrove se ne spreca in abbondanza, la società si dimostra fallimentare. I leader devono fare qualcosa di nuovo e diverso per dare l’esempio. Ma non basta, come non basta ricorrere alla tecnologia. Il problema si declina in modo diverso in rapporto alle condizioni locali, ma è lo stesso a ogni livello, in ogni gruppo sociale, in ogni paese: dobbiamo tutti mettere da parte il nostro ego.

Hai qualche possibilità di essere ricevuto da qualcuno di loro?

Tutto è possibile.

Non sei nuovo a queste iniziative. In passato hai fatto altre dimostrazioni per sensibilizzare il governo greco e l’opinione pubblica sulla difesa dell’ambiente. Che ritorni hai avuto?

Ho un feedback su come sia sentita e partecipata la mia azione di attivista. Potrei muovermi più diplomaticamente come fanno la maggior parte delle persone, ma non m’interessa il successo. Tutto è ormai immagine. Televisione e social danno una immagine falsata della realtà: la grandezza non risiede nel potere o nell’opulenza, ma nella semplicità. Quel che conta è la coerenza e la fedeltà alla purezza dell’idea, poi vedremo quel che si riuscirà a provocare, quanto grande o piccolo non importa. Ecco perché non è determinante chi mi accoglie a Glasgow, se il presidente degli Stati Uniti Biden, un amico o altri, mi basta che ci sia qualcuno influenzato positivamente da quel che sto facendo, come sta già avvenendo lungo il tragitto. Mikis Theodorakis (compositore scomparso il 2 settembre scorso, ndr) e Manolis Glezos, (scrittore venuto a mancare il 30 marzo 2020, ndr) saranno sicuramente con me. Certo, mi piacerebbe aver modo di essere ricevuto dai potenti per dar voce e portare loro il punto di vista e i messaggi della popolazione e dell’uomo comune, come io mi sento.