Il blues non chiede passaporti, e neppure carta d’identità. Si radica a metà nell’anima, a metà nel cuore. Poi è la mente a dotarsi di attrezzatura pratica per suonarlo e farselo risuonare dentro finalmente compiuto. Piegandolo come materia malleabile all’incontro con altre schegge di famiglie musicali comuni, a volte cercando quiete, a volte furore e incendio sonoro. Il blues non ha chiesto il passaporto a Stefano Barigazzi, classe 1996, neppure trent’anni. Il chitarrista e vocalist emiliano s’è fatto riconoscere a pelle dal blues, ed è nata un’intesa formidabile. Ma a volte c’è bisogno di una doppia verifica, e Stefano la...