Comincerei dall’epilogo, ma di epilogo non si dovrebbe parlare, quando ci si accosta a una figura impervia quale quella di Stefano Agosti, che lascerà testi fra i più rilevanti della critica letteraria, dalla seconda metà del secolo scorso fino agli anni più recenti del nuovo: la sua ultima conferenza, lo scorso settembre, presso la stracolma Biblioteca Nazionale Braidense, era su Pasolini: parola del ’900. Agosti prese la parola e nuovamente, ultraottantenne, affondò le sue lame esegetiche nel corpo del testo, nel corpo di Pasolini. Appena un incipit, una manciata di parole, e uno dei più affilati interpreti della legge del...