Stanislav Lem, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita, è un esempio perfetto di quanto si è detto più e più volte, ossia che la suddivisione per generi delle opere letterarie ha sempre più spesso il valore di un aiuto alle biblioteche per infilare i libri negli scaffali giusti e ai docenti per far mandare a memoria qualcosa agli studenti impigriti. Una volta di più, la grandezza di Lem fa sì che il «genere fantascienza» mostri la corda di una schematizzazione inadeguata: se infatti i racconti, ora raccolti da Mondadori in un unico, poderoso volume, Universi (Introduzione di Lorenzo...