Al termine del suo intervento al suo ultimo Eurosummit, i leader della Ue salutano il presidente della Bce Mario Draghi – il cui mandato scadrà a fine ottobre – con una lunga standing ovation. Tra i tanti che hanno elogiato il suo lavoro, il presidente francese Macron ha ricordato «un giorno d’estate nel 2012, quando disse quelle parole whatever it takes e ciò è ancora luminoso». E indirettamente Macron ha lanciato una frecciata al presidente della Bundesbank Jens Weidmann, che mira a succedere a Draghi e quindi ha ammorbidito le sue posizioni: «Sono molto felice che i membri che si sono fortemente opposti alle decisioni di Draghi si siano convertiti, forse un po’ sul tardi, ma con vigore. Penso che voglia dire che tutti noi abbiamo del buono dentro di noi».

Ieri Draghi ha tra l’altro ricordato che negli otto anni del suo mandato la politica monetaria si «è presa la maggior parte del fardello». La politica di bilancio – ha proseguito – sarà moderatamente espansiva quest’anno e il prossimo, ma in caso di un deterioramento dovrà essere ancora più espansiva.