Conferenza delle Regioni contro il Governo sulla parziale riapertura degli stadi al pubblico. Dopo il parere negativo dell’Esecutivo espresso ieri (ma anche della Regione Lazio, con il presidente Nicola Zingaretti che oggi ha lasciato il tavolo dei lavori) è stato approvato dalla riunione dei presidenti di Regione il nuovo protocollo sanitario che porterà gli stadi italiani a riaprire al pubblico. Capienza fino a un tetto massimo del 25% della capienza dell’impianto, assieme a una serie di disposizioni: presenza di tifosi con mascherine all’ingresso dello stadio, misurazione della temperatura corporea, posti a sedere assegnati personalmente, distanziamento garantito e nei limiti della capienza stabilita. Insomma, un pacchetto di norme per un testo che riaccoglie il tifo negli impianti. L’esecuzione delle indicazioni emerse dalla Conferenza delle Regioni è ovviamente subordinata ai dati epidemiologi italiani sulla pandemia.

DUNQUE, ora la palla passa al Governo, che dovrà confrontarsi anche con il comitato tecnico scientifico. L’auspicio espresso dalla Conferenza dei presidenti di Regione è che le nuove disposizioni finiscano in un dpcm a ottobre per la riapertura definitiva degli impianti. Anche se va segnalata la contrarietà al testo condiviso dalle Regioni da parte del presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, per gli assembramenti da migliaia di persone che si potrebbero generare. Lo stesso Zingaretti, in vista di Roma-Juventus del 27 settembre e anche per Lazio-Inter del 4 ottobre, ha firmato l’ordinanza per l’accesso fino a mille persone allo stadio Olimpico. E oltre a Zingaretti si schiera contro il nuovo protocollo per la riapertura degli stadi ai tifosi anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, che dopo la riunione, in un’intervista a Rai Radio 2 ha detto che la priorità assoluta è garantire il ritorno a scuola. “Anch’io sono un appassionato di calcio e vorrei riportare mio figlio allo stadio dove siamo abbonati, in tribuna Tevere per seguire la Roma, ma voglio prima di tutto che mio figlio vada a scuola, che possa incontrare i suoi compagni e gioire dei momenti di socializzazione che la scuola offre. Allora, ristabiliamo un ordine”.