In Italia i comunisti di tutte le scuole e tendenze sono fuori dal parlamento – e ai margini del dibattito politico del paese – ma festeggiano: il compleanno di Karl Marx. Da ieri a domenica a Spoleto il Prc organizza una tre giorni di studio sul 200simo anniversario della nascita del fondatore del comunismo. Fra le iniziative in programma oggi una riflessione sul ruolo del partito della Rifondazione comunista (con Loris Caruso, Imma Barbarossa e l’ex segretario Paolo Ferrero) e, alle 20 presso l’Hotel Albornoz, il dibattito su «Marx e il comunismo futuro» con – fra gli altri – Franco Berardi Bifo. Domani conclusioni del segretario Maurizio Acerbo.
Intanto nel resto del mondo lo «spettro» del compleanno dell’autore del Manifesto movimenta le cronache. A Treviri, sua città natale tedesca, proteste contro la statua regalata dalla Cina: gli scrittori ne chiedono il rinvio dell’inaugurazione in solidarietà con i colleghi cinesi perseguitati dal regime, che a sua volta festeggia «il mentore rivoluzionario del proletariato». A Mosca all’inverso la Rossiskaia Gazeta, di proprietà di Stato, stronca il filosofo in nome del nazionalismo: Marx era, scrive, «imperialista» perché considerava Francia e Inghilterra paesi progressisti, e soprattutto «odiatore della Russia», zarista s’intende.