«Stavo lavorando ad un progetto dove mettere insieme sperimentazione e canzone etnica, europea e non solo. Ad inizio anno ho avuto un incidente con la bicicletta e quella che sembrava una banale contusione si è trasformata in un’operazione al gomito con cinque mesi di convalescenza. Allora ho composto il disco.» Mutatis mutandis, il pensiero corre al taxi che investe Brian Eno ad inizio 1975 costringendolo su un letto, dove poi l’ascolto di un disco di musica per arpa del XVIII secolo porta alla nascita della musica ambient. E questo ennesimo, ottimo disco del romano Roberto Fega è proprio un omaggio...