Già un mese fa il premier bulgaro Bojko Borisov aveva detto che il suo paese era obbligato a interrompere i lavori al «South stream” per le continue interferenze della Commissione europea. Un accordo tra Bruxelles e Mosca per la costruzione del gasdotto sarebbe stato molto proficuo per Sofia. La conclusione è stata opposta: 500 milioni di euro annui solo per i diritti di transito in acque e suolo bulgari andranno in fumo, insieme ai circa 300 milioni per la perdita di contratti con Mosca. Le perdite delle compagnie europee ammonteranno a circa 2,5 miliardi di euro; quelle giapponesi a 320 milioni di euro.