Si usa dire che i musicisti non siano i migliori testimoni del proprio operato. Parzialmente vero. La distanza critica, temporale, geografica, può aiutare qualche volta ad elaborare giudizi ben ponderati. Si dice anche, però (lo sosteneva Richard Kipling) che «ogni opera la sa più lunga di chi l’ha concepita», e qui si aprono interessanti prospettive, sia per chi ne è l’autore, sia per chi ne sarà fruitore in tutti i momenti a venire. L’intervista è un bel modo per direzionare il puntatore al cuore del problema, quel complesso reticolo di intenzione, capacità tecniche, poetica personale, e il resto del mondo,...