«Fino a quando i diritti non saranno di tutti, quei diritti non sono altro che privilegi, e amare qualcuno liberamente non deve essere un privilegio ma un diritto. Io ci sarò». Quello di Giulia è uno dei tanti messaggi apparsi sulla pagina facebook che a Bologna annuncia la manifestazione di questo pomeriggio nella centralissima Piazza Nettuno. «Sveglia Bologna – E’ ora di essere civili!». Anche sotto le Due Torri la comunità lgbt scenderà in piazza per reclamare diritti, uguaglianza e per difendere il ddl Cirinnà. In regione ci saranno presidi e flash mob anche a Piacenza, Reggio Emilia, Modena, Imola, Ferrara e Cesena. A manifestare non saranno solo le associazioni lgbt. Oltre ad Arcigay, Arcilesbica, Mit, Agedo e Famiglie Arcobaleno, ci sarà l’Arci, l’Uaar, la Cgil, i partiti del centro sinistra e i 5 Stelle. «Anche Bologna ha bisogno di una bella sveglia che suona per aiutare le persone a capire che i diritti non sono di una minoranza. Certo, la legge Cirinnà sulle unioni civili non è certo quello che volevamo perché non parla di matrimonio ugualitario, ma è comunque un primo passo verso un futuro migliore», dice Elisa Dal Molin di Famiglie Arcobaleno.

In Piazza Nettuno ci sarà il Partito democratico, che a Bologna ha preso una posizione più che chiara, nonostante sotto le Due Torri non manchi una quota (ridotta) di cattodem ultra legalitari quando si parla di diritto alla casa ma pieno di dubbi se non ostili sul tema dei diritti lgbt. «Il fatto di essere gli ultimi a livello europeo a riconoscere questi diritti – ha detto ieri il segretario del Pd Bologna Francesco Critelli – fa di questa questione sicuramente una priorità, ed è bene che il Parlamento faccia in fretta, senza stravolgimenti di alcun tipo». In piazza ci sarà anche il sindaco, il dem Virginio Merola, e alcuni assessori tra cui la prodiana Amelia Frascaroli. Il primo cittadino ha anche commentato le parole del nuovo arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, che tanto ha colpito Bologna sul tema dell’emergenza casa e dei migranti ma che sui diritti civili si è allineato alla posizione di Bagnasco per poi aggiungere: «Speriamo si riescano a trovare soluzioni che mettano insieme sensibilità diverse senza stravolgere le linee fondamentali della famiglia che tutti vogliamo». «Zuppi fa il suo mestiere, io il mio – ha replicato il sindaco – In piazza ci sarò e con me tutti gli assessori che vorranno partecipare. Per noi l’approvazione della legge è determinante».

Il ddl Cirinnà riuscirà nel miracolo di mettere assieme, nella stessa piazza, forze politiche che fra pochi mesi si affronteranno alle comunali. Oltre al Pd in Piazza Nettuno ci sarà la galassia della sinistra bolognese rappresentata da Coalizione Civica, e il Movimento 5 Stelle. Francesco D’Angelo, candidato consigliere comunali per i grillini, ha pubblicato su facebook una lettera in cui ha raccontato la propria esperienza personale. «Se mi fosse stato permesso, con il mio compagno avrei fatto tutto il possibile per creare una famiglia sposandomi e adottando un bambino. Ora invece dopo 20 anni la cosa mi fa solo incazzare. Mi fa incazzare perché se qualcuno ha delle paure o delle ignoranze non vedo perché io le debba subire e perché queste paure degli altri debbano aver inciso tanto nella mia vita. Io a 46 anni non posso più pensare ad avere un figlio e non è stata una mia scelta». Per questo D’Angelo andrà in Piazza Nettuno, sperando che l’approvazione del ddl Cirinnà «sarà solo il primo passo per arrivare alla completa equiparazione dei diritti tra persone etero e persone lgbt».