Stagione della vita che trascorre, linguaggio che da questa prende forma, raccontandone passaggi e mutamenti. Se il personale strumento di comunicazione è una sei corde, percepire la variabilità dell’esistenza fra le dita di una chitarrista di valore quale è Al Di Meola, diviene stimolante. Opus, è l’ennesima pubblicazione per il musicista del New Jersey. Il quale anche in questa circostanza, concretizza il suo elegante e delicato equilibrio tra jazz, rock e world music. Negli undici  brani proposti il dato che appare significativo è il raggiungimento di una serenità interiore, decisamente percepibile all’ascolto. Un pizzico di frenesia in meno rispetto al passato, che cede il passo a una maggiore lucentezza delle melodie. Esempio ne è l’allegra Cerreto Sannita, dedicata al borgo del beneventano da cui arrivavano gli avi del chitarrista, al quale lo scorso anno è stata attribuita la cittadinanza onoraria. Da navigato professionista quale è, Di Meola azzecca il brano di lancio di Opus, riconoscendolo in Broken Heart, ballad agrodolce e melanconica scritta a metà anni ottanta e oggi assurta a nuova luce, grazie ad una rinnovata ritmicità. Gianluca Diana