Alla fine il condono c’è. È molto meno di quello che aveva chiesto Salvini – difatti assai arrabbiato – ma comunque premia coloro che non hanno pagato multe e tasse, cancellando le cartelle esattoriali sotto i 5 mila euro dal 2000 al 2010 per le persone fisiche con redditto fino a 30mila euro l’anno. La destra chiedeva fino al 2020 senza limiti di reddito. In più: rate e nuove cartelle sospese fino al 30 aprile e una sanatoria ad hoc per le partite Iva in difficoltà.

IL COMPROMESSO USCITO dal consiglio dei ministri che ha licenziato il decreto Sostegni è il primo dell’era Draghi. E arriva con un ritardo di almeno due settimane sui tempi inizialmente previsti.

Un decreto da 32 miliardi, simili ai decreti Ristori del governo Conte due: la prima «manovra» Draghi è solo temporanea, è già pronto un altro scostamento di bilancio ad aprile, sebbene il suo importo sarà definito rispetto all’andamento di «economia, vaccinazioni e pandemia».
Più di un terzo dei 32 miliardi – oltre 11 miliardi – vanno in contributi a fondo perduto per le imprese e gli autonomi che hanno sofferto la crisi del Covid. Indennizzi alle imprese e ai titolari di partita Iva con fatturato fino a 10 milioni e che hanno registrato una diminuzione del fatturato (nella media mensile) di almeno il 30% tra il 2020 e il 2019. Per le imprese, che dovranno presentare domanda all’Agenzia delle Entrate attraverso una nuova piattaforma affidata a Sogei, ci sarà l’opzione tra il bonifico sul conto corrente e un credito d’imposta da usare in compensazione.
Gli aiuti saranno di minimo 1000 euro per le persone fisiche (2000 per le persone giuridiche) e avranno un tetto massimo di 150mila euro per le imprese. I contributi saranno modulati a seconda delle dimensioni delle aziende coinvolte: sono previste 5 fasce di ricavi con percentuali dei «sostegni» differenziate che vanno dal 60% delle perdite per le più piccole al 20% per le più grandi.

OLTRE ALLO SCHEMA GENERALE di sostegno, il decreto prevede cinque ambiti specifici d’intervento, come spiegato dal ministro dell’Economia Daniele Franco. Per la filiera della montagna – che ha visto annullare l’intera stagione – c’è un fondo da 700 milioni (100 in più delle indiscrezioni recenti) da assegnare ai comuni con un decreto del nuovo ministero del Turismo, in accordo con la Conferenza Stato-Regioni: tra i soggetti beneficiari, oltre agli esercizi commerciali, ci sono maestri e scuole di sci. Per il mondo della cultura 400 milioni così suddivisi: aumenta di 200 milioni di euro la dotazione (di 80 milioni nel 2020) per le emergenze nei settori dello spettacolo, del cinema e dell’audiovisivo; 120 milioni in più di fondi per spettacoli e mostre, e viene ristretta la destinazione, escludendo dal capitolo fiere e congressi, ora riconducibili al nuovo Ministero del turismo; inoltre passa da 25 a 105 milioni di euro il sostegno per il settore del libro e dell’intera filiera dell’editoria.

Per le filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura incremento da 150 a 350 milioni per il 2021.

IL TESTO PREVEDE POI UN FONDO da 200 milioni «da destinare al sostegno delle categorie economiche particolarmente colpite dall’emergenza Covid, incluse le imprese esercenti attività commerciali e ristorazione nei centri storici e le imprese operanti nel settore dei matrimoni e degli eventi privati». Anche in questo caso i fondi saranno distribuiti dalle Regioni. Poi 100 milioni andranno a coprire la cancellazione di fiere e congressi e altri 150 le fiere internazionali. Tra le forme di sostegno particolari, il decreto congela la tassa sui tavolini all’aperto di bar e ristoranti fino al 30 giugno 2021.

Tutto confermato sul fronte dei licenziamenti. Blocco dei licenziamenti prorogato fino a fine giugno per tutti, esteso fino a ottobre per i settori che non hanno la cassa integrazione ordinaria. Nel frattempo viene prolungata la cassa Covid in deroga per altre 28 settimane fino alla fine dell’anno. Il tutto in vista della riforma degli ammortizzatori sociali.

INDENNITÀ UNA TANTUM DI 2.400 euro per i lavoratori del turismo, stagionali e dello spettacolo. Una indennità specifica è dedicata ai lavoratori dello sport. I disoccupati potranno accedere alla Naspi e Discoll anche senza avere lavorato nell’ultimo anno.

Sospese le causali del decreto Dignità sui contratti a termine fino a fine anno. Altri tre mesi di reddito di emergenza (Rem) e un miliardo in più per il Reddito di cittadinanza che viene modificato per favorire il reimpiego temporaneo: sarà solo sospeso per chi trova occupazione per meno di 6 mesi con un limite di 10mila euro. Finito l’impiego, non si dovrà rifare domanda.