L’accordo sui licenziamenti diventa un emendamento al decreto Sostegni bis su cui il governo ha messo la fiducia alla Camera. Gli emendamenti accolti sono tutti frutto di mediazioni nella maggioranza, ma la maggior parte sono a favore delle aziende, spostando ancora di più l’asse del governo verso Confindustria: nuovi contributi a fondo perduto, strutturati su tre diversi binari, e, soprattutto, la semplificazione dei contratti a tempo determinato, modificando il decreto Dignità voluto dall’allora ministro Di Maio. Più semplici i contratti a termine fino a 24 mesi: la durata del tempo determinato sarà più flessibile ma solo fino al 30 settembre 2022. Alle causali per la proroga fino a 24 mesi – finora il primo contratto non poteva essere oltre i 12 mesi – vengono aggiunte anche «specifiche esigenze previste dai contratti collettivi».
Per il resto indennità per gli stagionali, rifinanziamento del reddito di emergenza, fondi per le partite Iva e rafforzamento del bonus prima casa a favore dei giovani under 36.
Il provvedimento passa ora al Senato blindato, in vista della scadenza del 24 luglio.
Il decreto Sostegni bis porta con sé una dote di 40 miliardi. Ecco le principali novità approvate in Commissione. Lo sblocco dei licenziamenti resta ma non per il tessile e i settori collegati. Prolungata di conseguenza anche la Cassa Covid per 13 settimane. Stop al cashback, sospeso per sei mesi, dal 1 luglio al 31 dicembre.
Poi i tanti bonus per le aziende. La soglia di fatturato per accedere ai contributi a fondo perduto sale da 10 a 15 milioni di euro. Le risorse stanziate sono pari a 529 milioni di euro per il 2021. Come voleva la Lega, altro simil condono fiscale. Vengono rinviate le scadenze delle rate di «Rottamazione ter» e di «Saldo e stralcio», slittano di almeno 5 mesi. Spostata ancora in avanti la sospensione delle cartelle esattoriali, dal 30 giugno al 31 agosto.
Niente seconda rata Imu il 16 dicembre per i 100mila proprietari di immobili bloccati dalla sospensione degli sfratti. L’acconto versato il 16 giugno sarà restituito come credito di imposta.
Tornano poi gli incentivi auto, anche sull’usato. Stanziati 350 milioni per l’ecobonus auto, prorogato al 31 dicembre 2021. Gli aiuti vanno anche alle auto usate Euro 6 con contestuale rottamazione.
Risorse – 400 milioni – per confermare l’organico aggiuntivo Covid nella scuola.