«Abbiamo provveduto alla sospensione di Vincenzo De Luca sulla base della legge Severino». L’annuncio di Matteo Renzi arriva al termine del consiglio dei ministri, fissato per le 18 ma iniziato con due ore e mezza di ritardo. Il decreto è stato firmato «come previsto dalle norme di legge» e «una volta ottenuto il nulla osta del ministro competente e acquisiti i pareri necessari», aggiunge il premier.

In ogni caso sulla base delle interpretazioni della Severino («a norma di ciò che scrive l’Avvocatura della Stato», dice Renzi), il governatore della Campania «potrà fare gli atti consentiti». E quindi nominare la giunta e il suo vice. Il sospeso (che ricorrerà al giudice civile) potrà dunque scegliere colui che prenderà il suo posto finché non tornerà in sella. La valutazione sul da farsi sta a De Luca, dice ancora Renzi, «per quello che riguarda la posizione di Palazzo Chigi, noi abbiamo proceduto alla firma del decreto di sospensione».

Domani si terrà il primo consiglio regionale e potrebbero arrivare le nomine.

Prima del consiglio dei ministri di ieri attaccava Mara Carfagna: «Il baratro viene toccato aggirando una legge che, anche se non condivisibile, va applicata a tutti e non strumentalizzata per eliminare gli avversari politici». «Si tratta di una legge ad personam ma solo per consentire di applicare la Severino e far decadere De Luca», la risposta di Anna Finocchiaro.

Ieri i 5 Stelle hanno presentato un nuovo esposto in procura a Napoli: «La sentenza del Tar sanciva la sospensione di diritto di De Luca e quindi la sua ineleggibilità – spiega Valeria Ciarambino -. Abbiamo chiesto di valutare la sussistenza di ipotesi di reato anche da parte del presidente del Consiglio, già diffidato dai nostri parlamentari sulla situazione penale e amministrativa di De Luca».