Dai versi di Com’è profondo il mare a quelli di Caruso, Lucio Dalla è stato il filo che ha unito ieri Bologna a Sorrento: mentre in Emilia le sardine mettevano in rete il loro manifesto citando proprio il testo di Dalla, in costiera i fravagli (cioè i pesci piccolini che si friggono) scendevano in piazza, i primi al Sud, per arginare la propaganda leghista. Salvini era al Circolo Forestieri per ufficializzare il passaggio al Carroccio del sindaco locale, Giuseppe Cuomo, e quello di Positano, Michele De Lucia, alla presenza di circa 200 simpatizzanti.

A 800 metri di distanza, in piazza Veniero, in oltre 600 sotto la pioggia battente hanno intonato Bella ciao, Caruso (la canzone di Dalla ambientata a Sorrento) e poi un brano del libro di Liliana Segre La memoria rende liberi: «Non per strumentalizzare. C’è stato un contest in rete, così abbiamo scelto cosa leggere. Le parole della senatrice sopravvissuta al lager ci ricordano che si può continuare ad amare il prossimo senza distruggere, accettando un confronto onesto con l’altro» spiega Michele Esposito, uno degli animatori di Sorrento non si lega.

Il libro di Segre è stato l’omaggio simbolico fatto dalla piazza a Salvini, che ha replicato mettendosi come al solito nella parte della vittima: «I libri me li scelgo e me li compro da solo. Rispetto tutte le forme di partecipazione democratica anche se sui social napoletani si parlava di sprangate sulle gengive. Che non mi sembra una forma di partecipazione democratica. Viva chiunque abbia un’idea». Esposito respinge le insinuazioni: «Hanno fatto girare foto dove sembravamo pochi per fare contento Salvini ma era prima che iniziasse il flash mob, insomma la solita propaganda. Il nostro sindaco ha deciso di passare con un partito che diffonde una politica dell’odio contro qualcuno, basata sul nemico, ’napoletani colerosi’ ci dicevano». Un linguaggio in cui i fravagli non si riconoscono: «Sorrento è famosa per il turismo, ha una cultura radicata dell’accoglienza. Il passaggio di Cuomo alla Lega è stato lo spunto per andare in piazza in una staffetta ideale con Bologna e con le altre città: è come un pacco dono che ci passiamo e ogni volta si aggiunge un colore. Ci sentiamo tutti sardine, ci aiutiamo, siamo sul territorio. È un’unione di intenti che può essere veicolata in qualsiasi iniziativa positiva».

Tra i fravagli ieri c’era anche una parte del movimento meridionalista: «Non vogliamo la Lega della secessione dei ricchi ma saremmo scesi in piazza anche contro Renzi – spiega Andrea Liguori -. Per Salvini c’erano 300 unità delle forze dell’ordine ma per combattere la camorra tutte queste divise non le mandano. Vogliamo equità tra territori. La Lega punta ai comuni più ricchi per attrarre classe dirigente del Sud che poi, in parlamento, dovrà assicurare i voti per le misure che servono al Nord». In Campania le sardine affioreranno ancora il 30 novembre a Napoli alle 19 in piazza del Gesù e il primo dicembre alle 18 ad Avellino (piazza Garibaldi) e Benevento (piazza Torre). (A.Po.)