Compulsando i titoli in uscita al cinema non sono molti i film che suscitano quell’interesse legato all’attesa talvolta più emozionante del prodotto stesso. Tra tutti spicca il nuovo Martin Scorsese The Killers of the Flower Moon, tratto dal libro di David Grann (in italiano Gli assassini della terra rossa sottotitolo Affari, petrolio, omicidi e la nascita dell’FBI. Una storia di frontiera. Edizioni Corbaccio). Una vera storiaccia rossa come il sangue e il colore attribuito ai nativi americani della contea di Osage e nera di petrolio e morti, con un fantastico cast. Da tenere d’occhio per motivi che riguardano tutti Open Arms biografia di Oscar Camps.

Poi due libri, meglio riedizioni. La prima è L’uomo senz’ombra (ed. Sur) di Osvaldo Soriano uno struggente vagabondaggio raccontato dal più sensibile autore latinoamericano, strappato troppo presto a un mondo che lo ha maltrattato prima di apprezzarlo sia come persona che come scrittore sublime. Poi Cristo tra i muratori di Pietro Di Donato (edizioni RFB) racconto, sempre anni ’20, di emigrazione italiana negli Usa con fatica, sacrifici, lavoro nero e morte. E per chiudere in leggerezza il 2022, comodamente adagiato in poltrona, aspetterò i Mondiali di calcio in Qatar. Subito però un sussulto mi toglie ogni piacere sportivo, causa le angherie compiute dagli organizzatori verso chi ha lavorato per costruire stadi e quant’altro. E allora meglio guardare al 2023.