In una clausola di Contro l’interpretazione (che uscì nel ’66 e l’anno dopo in Italia nei «Quaderni della Medusa» per la storica versione di Ettore Capriolo) è scritto senza mezzi termini che «l’arte è una secrezione, non una costruzione». Non ci aspetteremmo un anti-intellettualismo così tranchant dalla raffinata intellettuale di soli trentatre anni, Susan Sontag, che è appena riapprodata a New York dopo un lungo e rigoroso apprendistato tra Berkeley, Chicago e Harvard. L’anti-intellettualismo è tuttavia una solida componente della cultura americana se a rileggere la prima delle cinque parti, quella a carattere teorico, che compongono questo memorabile esordio –...