A Bergamo è partito ieri con la relazione del segretario Fabrizio Solari il VII congresso della Slc Cgil (lavoratori della comunicazione). Solari ha rilanciato il tema «della settimana cortissima, concentrando e riducendo l’orario di lavoro, a parità di salario, su quattro giorni».

«Con l’avanzare della new economy serve ritoccare la base impositiva per finanziare il welfare: non in rapporto al numero dei dipendenti, ma al fatturato», propone Solari, assieme «alla riduzione dei contratti nazionali basandoli sulle filiere produttive con l’inclusione dei lavoratori in appalto».

«Nel passato Congresso lanciammo la “contrattazione di anticipo” per gestire le ristrutturazioni», ma ora «la ristrutturazione ha ripreso vigore a causa dei cambiamenti tecnologici».
«Abbiamo ottenuto una legge sulle collaborazioni sportive e una norma importante per lo spettacolo col riconoscimento dell’indennità di discontinuità».

«Nelle Tlc assistiamo impotenti da molti anni all’azione devastante di un mercato inefficiente: la domanda di servizi cresce ma il fatturato del settore cala. L’errore principale è aver ricercato una concorrenza sfrenata sulle tariffe che ha prodotto una pesante contrazione dell’occupazione». Su Tim «il comportamento predatorio ha portato a non capire più chi controlla l’azienda. Se si andasse alla separazione tra rete e servizi, non solo si aprirebbe un serio problema occupazionale, ma si avvierebbe un cambio di paradigma», avverte Solari.