Indossiamo il casco della realtà virtuale di Playstation come un cornuto elmo barbarico, brandiamo i due controller “move” in guisa di spada e scudo e con una subitaneità che ha qualcosa della magia a cui si riferirono i Queen nella colonna sonora di Highlander siamo in un altro mondo, crudele e algido malgrado sia magnifico nella sua nordica bellezza. Il super-classico, quasi vetusto con si suoi sei anni, Elder Scrolls Skyrim nel suo adattamento per la VR di Sony incute un iniziale timore per la sua vastità e per la potenza della suggestione fantasy che propone. Tuttavia, dopo gli iniziali momenti di uno smarrimento sensoriale, si alza lo sguardo e basta osservare le nuvole grigie e tempestose, oppure si ruota la testa in una panoramica sulle montagne innevate e ci si bea in una quiete inedita, in una contemplazione naturalistica che alimenta una placido stupore. Skyrim è un videogame enorme che richiede decine se non centinaia di ore per essere anche solo parzialmente completato e molti giocatori lo hanno già “finito” nelle sue varie incarnazioni, ma questa versione in VR, malgrado talvolta denunci le imperfezioni di un’opera tecnicamente datata, è la realizzazione dei sogni più sfrenati degli appassionati di fantasy e dei giochi di ruolo cartacei, il vettore di un’immedesimazione quasi totale in un altrove mitico e favoloso.

Ci vuole qualche tempo per abituarsi al sistema di combattimento e all’opzione del movimento libero che può causare un leggero malessere iniziale a chi non è abituato alla VR ma questa risulta molto più efficace e “giusta” dell’opzione del micro-teletrasporto spaziale che trasforma il gioco in una specie di “decoupage” continuo. Poi le battaglie contro creature e uomini risultano naturali, molto divertenti e vere, amplificando ancora di più la malia del realismo favoloso.

Non importa se avete già vissuto Skyrim in tante forme e ruoli, la libertà che concede al giocatore consente l’interpretazione di personaggi e avventure sempre diverse, così se avete un Playstation VR e avete giocato o ancora giocate a Dungeons & Dragons non lasciatevi sfuggire l’occasione di questa maestosa e immensa fuga dalla realtà quotidiana.

Insieme a Farpoint e al terrificante Resident Evil VII, Skyrim VR è un altro lampante esempio dell’incanto ludico possibile con la realtà virtuale che, ribadiamo, non sostituirà mai il modo convenzionale di giocare ma gli si affianca esaltando soprattutto quelle esperienze pensate per essere giocate con la soggettiva della prima persona. Per chi tuttavia non ha mai giocato Skyrim e mal tollera la VR c’è tuttavia un’altra versione del gioco per Nintendo Switch, che data la sua natura ibrida consente di giocarlo anche in portabilità, una cosa che è quasi straordinaria come l’immersione totale consentita dalla VR. In qualsiasi forma e malgrado i suoi anni The Elder Scrolls V Skyrim è comunque ancora un grande videogame.