Una delegazione di quattro migranti è stata ricevuta ieri nella sede del Partito Democratico in via Sant’Andrea delle Fratte a Roma da Khalid Chaouki, il parlamentare del Pd che è rimasto nel Cie di Lampedusa per tre giorni.

La delegazione ha partecipato alla manifestazione contro i Centri di identificazione ed espulsione (Cie) organizzata dai movimenti per i diritti dell’abitare e dalle reti anti-razziste romane che chiedono «la chiusura dei Cie e dei Centri accoglienza richiedenti asilo (Cara)» e la «cancellazione della legge Bossi-Fini senza tornare alla Turco-Napolitano». I migranti hanno voluto capire se Chaouki «a Lampedusa ha fatto solo un’operazione di immagine o c’è un cambio di passo del Pd». Chaouki si sarebbe impegnato «ad organizzare un incontro con la segreteria del Pd» ha riferito la delegazione al termine dell’incontro.

«Il problema è la legge Bossi–Fini, certo, ma anche legge Turco–Napolitano – sostengono i movimenti- I governi di centro–destra hanno pesantemente peggiorato un sistema legiferato e costruito dai governi di centro–sinistra. Non si chiamavano Cie ma Cpt, ma queste galere costruite per ingabbiare le vite migranti di tanti uomini e di tante donne le hanno realizzate proprio loro. Così come il ricatto di agganciare il permesso di soggiorno al contratto di lavoro».

Al termine del sit-in è arrivata la notizia che il segretario del Pd Matteo Renzi avrebbe accordato ai movimenti un incontro. «Il due gennaio ci faranno sapere il luogo e l’orario». A quel punto è iniziata una breve assemblea in piazza in piazza Barberini. «Il segnale dato da Matteo Renzi andrà verificato – ha detto Paolo Di Vetta, portavoce del Movimento per il diritto all’abitare – Oggi abbiamo dato un piccolo ma importante segno di vita rispetto a un partito come il Pd, importante per le decisioni di governo». «Questo è solo l’aperitivo di quello che faremo a gennaio, quando ci sarà una grande mobilitazione» ha concluso. La manifestazione chiederà la chiusura del Cie di Ponte Galeria a Roma, uno dei tredici presenti sul territorio italiano.

«Gli immigrati che protestano al Cie di Ponte Galeria stanno aprendo una discussione per cancellare le leggi che ci sono in questo paese» ha detto Luca Fagiano, del coordinamento di lotta per la casa di Roma.