Se Vendola e Civati si vedono ormai spesso insieme nelle stesse piazze, che ci fanno, i due insieme, al dibattito finale di una festa di Essere comunisti, nome più che esplicito di una corrente del Prc in grande sofferenza con la linea Ferrero? Accade stasera a Reggio Emilia, all’Ostello della Ghiara dove da tre giorni fino a domani si svolge la festa «Lavori in corso a sinistra».

Un titolo un programma: eterno e straziante. Ma il menù della serata stavolta ha un ingrediente insolito.

Il tam tam della foresta rossa dice che bolle in pentola un nuovo big bang dopo le non smaglianti performance post-elettorali della lista Tsipras. Il lavorìo c’è. Spiega Claudio Grassi, capofila dell’area degli ex cossuttiani rimasti nel Prc nel ’98 e poi anche nel 2009, devoto all’unità della sinistra pur mantenendo nel simbolo la falcemartello (sta al posto della ’C’ di comunisti): «Civati? Lo consideriamo un interlocutore, viste le sue posizioni nel Pd. Vendola pure, è la terza volta che viene alle nostre feste. Certo la sua presenza stavolta ha un significato nuovo. Gli chiederemo di mettersi a disposizione di una riorganizzazione della sinistra».

Sotto-scissione in vista? «Ma no. Non condivido l’isolazionismo e l’accentuazione radicale della linea di Ferrero, che al di là delle parole nei fatti non aiuta un processo riaggregativo, se non fra i soliti. Ma gli ingressi personali nei nostri deboli partiti, praticamente finiti, non hanno alcun senso. Piuttosto serve una ripartenza». Se gli addendi sono sempre gli stessi (Sel, Prc, Pdci, frastagliati elettori della lista e associazioni) però il risultato non cambia.

La novità sarebbe che quest’area cambia marcia e ’trazione’ – rispetto alla lista Tsipras che fa i conti con qualche incaglio, tant’è che alle regionali andrà in ordine sparso – e così può guardare con più speranza ai sussulti interni del Pd. Dove le minoranze giurano di non voler fare scissioni, ma qualcuno potrebbe non reggere all’ennesima ’prova Renzi’, deciso a spazzare l’art.18 e farne il suo Rubicone per la trasformazione finale del Pd. Sel, spiega Grassi, «ha subito un’evoluzione positiva, ha cambiato profilo, è diventata più autonoma ma anche più aperta».

E fra pochi giorni, il 4 ottobre a Roma, si intesterà la proposta di un fronte largo, chiamando sul palco proprio Civati, insieme a Landini e Vendola.