Davanti alla laguna cannibalizzata dagli «amici» del Mose, nell’area all’aperto della darsena di Forte Marghera (o, se servirà, nei capannoni coperti), «L’Altra Europa con Tsipras» celebra nel week end la prima edizione del suo festival triveneto. Sarà l’occasione giusta per misurare il respiro politico-organizzativo della sinistra alternativa a Nord Est, dove si muore di lavoro come ad Adria o si appalta di tutto con le larghe intese sotto ogni campanile.

Il sipario si alza sabato mattina con l’assemblea plenaria dei comitati locali, compresi NoGrandiNavi e OpzioneZero. «Esiste un filo rosso che collega il dispositivo neoliberista con lo svuotamento della democrazia liberale, il programma delle grandi opere e l’annessa economia criminale, il mutamento sociale in atto», sottolineano gli organizzatori. Alle 15 il dialogo fra Daniele Goldoni (filosofo), Franco Lolli (psicoanalista lacaniano) e Assunta Signorelli (psichiatra). Ma l’attesa è tutta concentrata sul successivo dibattito: la costituzionalista Lorenza Carlassare e Barbara Spinelli, capogruppo della lista Tsipras all’Europarlamento, si confronteranno sul tema «Postdemocrazia, deriva autoritaria e attentato alla costituzione» con i rappresentanti dell’Anpi e di Sos Democrazia Venezia. Infine il concerto con Bebo Baldan Tantra project.

Domenica mattina, di nuovo, la «base» protagonista dell’assemblea di sintesi dei gruppi di lavoro. Il festival di Forte Marghera permetterà anche di intuire gli orientamenti in vista delle elezioni comunali a Venezia e della seconda sfida al governatore leghista Luca Zaia. Esplicita, invece, la scelta di campo rispetto al «modello project financing» cui si oppone un’altra economia in nome dell’etica, della cooperazione e del crowd founding. Alle ore 15 se ne parla con Andrea Baranes (presidente della Fondazione culturale Responsabilità Etica della rete di Banca Etica), Giulio Marcon (docente universitario e deputato Sel) e Guido Viale (esperto di ambiente, economia e modelli di sviluppo).

L’ultimo appuntamento del festival triveneto di «L’Altra Europa con Tsipras» è di stretta attualità, dopo il corteo acqueo contro lo scavo del canale Contorta a beneficio delle navi da crociera e la mobilitazione popolare contro il progetto della Orte-Mestre. Alle ore 17.30 il dilemma retorico «Grandi opere o grandi affari?» impegnerà don Albino Bizzotto di «Beati i Costruttori di Pace», Ivan Cicconi (ingegnere, esperto di appalti pubblici) e il consigliere regionale di Rifondazione Pietrangelo Pettenò.

«Abbiamo promosso il festival per veicolare informazioni essenziali al mantenimento di una coscienza critica nella cittadinanza. Nel tempo in cui etica e politica sono diventate mere figure estetico-retoriche, ricreare il loro nesso necessario che fa della prima l’alimento della seconda risulta il compito ineludibile di una qualsiasi comunità di donne e uomini che abbiano a cuore il loro destino», si legge nella presentazione dell’iniziativa in collaborazione con il gruppo parlamentare Gue-Ngl a Bruxelles.

A Forte Marghera saranno presenti Emergency, il circolo Senugal e Restiamo Umani-Vik. Oltre agli stand enogastronomici il festival triveneto di «L’Altra Europa con Tsipras» ospita una consistente rappresentanza del mondo associativo, etico e di filiera corta dell’intero Nord Est.