A Codigoro la sindaca del Pd Alice Zanardi ha scelto la sua battaglia. Poteva affrontare gli evasori, i pescatori di frodo o la criminalità organizzata. Invece la democratica ha messo nel mirino chi ospita i migranti. Lo ha fatto con una comunicazione diramata dal suo ufficio, quello di prima cittadina del paese che amministra, 12mila abitanti in provincia di Ferrara. A partire da lunedì nelle «abitazioni dei privati cittadini elencate come ospitanti profughi» sarà inviata l’Ausl, la polizia municipale e il personale dell’ufficio tecnico del comune. Seguirà la Guardia di finanza e, se ci sarà la possibilità, saranno aumentate le tasse «per i soggetti ospitanti».

Il provvedimento mette Zanardi in concorrenza con i sindaci leghisti più combattivi, e infatti il grande abbraccio della Lega Nord arriva presto. «Ma quindi ha ragione la Lega?!?!?!?. Fuori tutti, l’invasione va fermata con ogni mezzo. P.S. Caro sindaco, cosa ci stai a fare nel Pd?», scrive Matteo Salvini. In serata il segretario del Pd Matteo Renzi, reduce giusto ieri dal «pugno di ferro contro le Ong che hanno contatti con gli scafisti», dice di non condividere la posizione della sindaca ma aggiunge: «Si è già corretta, ha detto che è una provocazione, chiaramente ha sbagliato e l’ha spiegato molto bene il segretario regionale dell’Emilia Romagna».
In difficoltà e travolta dalle polemiche («giuro che non mi aspettava tutto questo») la sindaca ha fatto alcune precisazioni, ma ha anche spiegato di voler continuare per la strada dei controlli che partiranno, come annunciato, da lunedì. Il passo indietro è arrivato sì, ma solo sull’eventuale aumento delle tasse per chi ospita, idea tra l’altro irrealizzabile e subito definita «provocazione» dalla stessa prima cittadina. Zanardi ha spiegato candidamente di aver diramato l’annuncio «per scoraggiare nuovi arrivi di migranti».

06pol1 Alice Zanardi sindaco codigoro

Il punto della questione è semplice: Codigoro sta già rispettando la quota di migranti del 2,5 ogni mille abitanti e la sindaca non ne vuole uno di più «perché i miei cittadini si stanno lamentando». I problemi che elenca vanno dai «profughi che bivaccano in strada» al migrante «che a petto nudo si è messo a telefonare di fronte al Comune». Non che non ci siano questioni spinose: non c’è programmazione per quanto riguarda i nuovi arrivi e Codigoro fa fatica ad aderire ai progetti Sprar (l’accoglienza non emergenziale di qualità) perché il Comune è sotto organico e non è stato in grado in passato di mettere a disposizione i tutor richiesti per attivare alcuni programmi di integrazione. La situazione non è però diversa da molte altre. L’originalità sta tutta nella ricetta della sindaca che ha lo stesso sapore di quanto già visto un anno sempre nel ferrarese, a Bondeno. Lì il primo cittadino fece cancellare dall’albo pretorio le comunicazioni della Prefettura in cerca di edifici per l’accoglienza. Con la differenza che a Bondeno il sindaco era della Lega Nord.

Lo stesso segretario regionale del Pd Paolo Calvano ha ricordato alla sindaca che iniziative come le sue non servono a calmare gli animi, ma oltre ad essere inefficaci possono «aumentare le tensioni sul territorio». Tanto più che Gorino con le sue barricate dello scorso anno non è lontano, in linea d’aria meno di 30 km. «Ho provato a fare altrimenti – si difende Zanardi – l’ho detto al partito e al prefetto che non si poteva andare avanti così, ma nessuno mi ha ascoltato. I migranti sono raddoppiati in un mese, ora sono circa 110 e non so se domani aumenteranno ancora. Devo prima di tutto pensare ai cittadini a disagio».
Il leader di Possibile Pippo Civati, ha parlato di «neosalvinismo» in casa Renzi, mentre da Bologna l’assessore Pd all’economica Matteo Lepore ha chiesto l’espulsione della sindaca dal partito perché tra tra qualche mese ci saranno le elezioni «e una delle richieste che faremo sarà quella del votateci altrimenti vince la destra». Il segretario del Pd di Ferrara Luigi Vitellio ha ricordato che «il nostro modo di fare non prevede minacce alle persone che accolgono».
Intanto la Lega festeggia. Il segretario del Carroccio in Emilia Gianluca Vinci ha ricordato quando a ottobre 2016 i cittadini barricaderi di Gorino venivano definiti razzisti. «Sono passati solo alcuni mesi da quei fatti e la Lega è passata dall’essere un modello negativo ad uno positivo da copiare in toto. Solidarietà a questa sindaca coraggiosa».