Si parte da una constatazione. In genere il jazz, come varie forme d’arte, viene percepito (e proposto) in modo diacronico: molte storie della musica di matrice afroamericana illustravano i vari stili uno dopo l’altro, come se morto il bebop nascesse l’hard bop, oppure seppellito il jazz elettrico anni Settanta si tornasse a quello acustico di impostazione modale. Tutto ciò sorvolando sulla contemporaneità e intersezione tra uscite discografiche, programmazione concertistica e sulla viva e pulsante attività jazzistica. In una visione più realistica e approfondita il jazz va percepito in una visione sincronica: vari stili e tendenze, come le stagioni produttive (e...