Era un martedì il 4 dicembre del 1934, quando Simone Weil, venticinquenne, varcava la soglia delle officine elettromeccaniche Alsthom, nella periferia parigina, dando inizio alla sua vicenda operaia fino ad agosto dell’anno successivo. Una circostanza che le avrebbe fatto toccare con mano la violenza capitalista, un lavoro senza scampo di cui si era già occupata proprio nel saggio del ’34 Riflessioni sulle cause della libertà e dell’oppressione sociale. Il significato di quei mesi, insieme a lettere e appunti, pubblicato postumo nel 1951 da Gallimard, è al centro de La condizione operaia in cui compare la grandezza di una filosofa radicale,...