Vorrei condividere il mio dolore per la scomparsa di Silvano Miniati che è stato, per me e per molti che lo hanno conosciuto, maestro di politica e di vita.

Per coloro che non hanno avuto questa fortuna, ricordo che è stato uno dei fondatori del Psiup, primo segretario del Pdup nel 1972, sfortunato sostenitore dell’unificazione coi compagni del Manifesto, poi membro della segreteria nazionale della Uil e segretario generale della Uil pensionati. Quello che classe dirigente abituale più alcuni comunisti definivano un socialista massimalista, in realtà tuttaltro. Silvano è sempre stato dalla parte dei più deboli della nostra società. Con la sorridente, talvolta irridente intelligenza dell’ex operaio toscano sdrammatizzava senza mai mollare. Alla fine di una conversazione telefonica, Silvano: «Allora ci si vede costà». Io: «Come? A Roma o vieni tu a Torino». E Silvano: «Ho detto costà. Vengo io a Torino. Altrimenti avrei detto costì. Certo che voi professori avrete studiato, ma l’italiano vi risulta ostico».

Fu, codesta (lo sto scimmiottando), un’eccezione perché, come tutti i veri dirigenti, Silvano insegnava soltanto con la forza dell’esempio, mai del comando. Come Vittorio Foa, era convinto che gli eventuali errori dei compagni fossero sempre un problema di passività, mai di linea. «L’importante è che facciano, che stiano con la gente». Credeva nella sovranità del popolo che lentamente, attraverso mille contraddizioni, avrebbe trasformato la democrazia in maggiore eguaglianza, sempre nella libertà di tutti.
Una volta Nanni Moretti disse: «Sono democratico e tollerante. Salvo se incontro qualcuno di un gruppo con cui ho litigato negli anni Settanta». Ricordo che cambiai opinione su Lucio Magri quando, poco tempo prima della sua morte, in un incontro casuale, mi disse: «Che persona profondamente per bene è Silvano Miniati!». Oggi? Nostalgia ma anche speranza, pensando a entrambi.

Sempre oggi mercoledì, in un modo o nell’altro, saremo vicini a quelli che hanno voluto bene a Silvano e alla sua vita, nell’ultimo saluto a San Piero a Sieve (vicino a Firenze), in via XX Settembre 5, alle ore 11.