Le istituzioni di garanzia fanno sentire la loro voce. Il Presidente della Repubblica promulgando con riserva la legge sulla legittima difesa, i giudici ordinari facendo venir meno il divieto di iscrizione all’anagrafe per gli stranieri. Entrambi in difesa della superiore legalità costituzionale. Non è la prima volta, peraltro, che il Capo dello Stato, nel momento stesso in cui appone la firma necessaria per fare entrare in vigore gli atti normativi dell’attuale maggioranza, rende pubbliche le proprie perplessità tramite una lettera indirizzata agli organi politici (Governo e Parlamento). GIÀ NELL’EMANARE il decreto sicurezza, Mattarella aveva rilevato la necessità di far comunque...