«Nessuno si deve permettere di mettere in discussione il mio operato», gelido e furibondo il premier si rivolge a tutti i i presenti nel secondo round del bizzarro consiglio dei ministri a singhiozzo di ieri, convocato in serata. E’ il cdm più caotico, incerto sino all’ultimo, convocato solo in tarda mattina, disertato nella prima tranche dai leader, segnato dall’ira di Giuseppe Conte per l’attacco del sottosegretario Giancarlo Giorgetti, consegnato a un’intervista alla Stampa. Tutto paralizzato per colpa dei pentastellati e Conte non al di sopra delle parti ma «espressione dell’M5S». Parole che avevano mandato letteralmente fuori dai gangheri l’inquilino di...